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domenica 29 giugno 2025

#AlmanaccoQuotidiano, a cura di #MarioBattacchi


 Buongiorno, oggi è il 29 giugno.

Il 29 giugno 1976 le Isole Seychelles raggiungono l'indipendenza dal Regno Unito.

Le Seychelles hanno una storia umana molto breve: i primi coloni si stabilirono sulle isole solo alla fine del 18° secolo; prima di allora l’intero arcipelago era completamente disabitato. Diventate una colonia prima francese poi inglese, le Seychelles videro arrivare, assieme ai coloni, anche numerosi schiavi provenienti da varie parti dell’Africa. Questo mix di nazionalità ha dato vita a una nazione multiculturale e multietnica, mentre il lungo isolamento prima dell’arrivo dell’uomo ha fatto sì che le isole oggi ospitino un ecosistema incontaminato e un'incredibile varietà di specie vegetali ed animali.

Sebbene il primo insediamento alle Seychelles risalga al 1770, le isole erano già state avvistate molto tempo prima. Si pensa che furono scoperte nel 7° secolo da alcuni marinai arabi, delle cui visite rimangono oggi vaghe testimonianze. Nel 1602 Vasco da Gama avvistò l’arcipelago e lo indicò nelle sue mappe con il nome di “Tres Irmãos”, i tre fratelli. Oggi questa denominazione viene invece usata, in lingua francese, per indicare tre iconiche cime montuose di Mahé (Trois Fréres). I primi europei che misero piede alle Seychelles furono però gli inglesi: la Compagnia Britannica delle Indie Orientali vi sbarcò nel 1609, tuttavia senza stabilirvisi.

Fu ben 140 anni più tardi che la Francia rivolse la propria attenzione verso le Seychelles, con lo scopo di trovare un passaggio strategico da Mauritius all'India. L’amministratore francese di Mauritius, Bertrand-François Mahé de La Bourdonnais, inviò l’esploratore Lazare Picault alla scoperta dell’arcipelago. Nel 1742 Picault sbarcò sull’isola che oggi porta il nome dell’amministratore: Mahé.

Quando l’esploratore francese Lazare Picault nel 1742 sbarcò sull’attuale Mahé, rimase colpito dal suo aspetto fertile e rigoglioso, e la chiamò Ile de l’Abondance. Quando due anni dopo vi tornò per mapparla meglio, la rinominò Mahé in onore di Mahé de la Bourdonnais, suo patrono e amministratore di Mauritius. Successivamente Mahé prese il nome di Isle de Séchelles in onore del Visconte Jean Moreau de Séchelles, Ministro delle Finanze durante il regno di Luigi XV. In seguito, questo nome (anglicizzato Seychelles) passò ad indicare l’intero arcipelago, mentre Mahé tornò ad essere usato per l'isola principale.

I francesi decisero di stabilirsi alle Seychelles sia per approfittare della loro posizione strategica rispetto all’India, sia per iniziare una coltivazione di spezie, nel tentativo di fare concorrenza agli olandesi. Nel 1770, 15 coloni, insieme a una dozzina di schiavi, si stabilirono alle Seychelles. Successivamente furono portate grandi quantità di schiavi da Mauritius, dal Madagascar, dal Mozambico e in misura minore anche dall’India. Nel primo secolo di insediamento, le Seychelles ebbero pochi abitanti, ma dalla provenienza molto varia. Questo portò a una forte mescolanza di etnie e determinò il carattere multietnico e multiculturale della popolazione, ben visibile ancora oggi.

Le Seychelles rimasero alla Francia fino al 1814, quando passarono agli inglesi. È possibile osservare ancora oggi forti influenze francesi nella realtà delle Seychelles, non solo nei cognomi e nei nomi geografici, ma anche nella cucina e nella lingua. Infatti il francese è una delle lingue ufficiali del paese e rappresenta la base del creolo seychellese. Nella musica e nelle danze tradizionali è invece più forte l’impronta africana, conferita dagli schiavi dell’epoca.

Dopo le guerre napoleoniche, con il Trattato di Parigi (1814), le Seychelles furono cedute agli inglesi, seppur con le abituali pratiche francesi ancora in vigore. Diventate inglesi sulla carta, nella pratica le isole mantennero la cultura che era nata dagli schiavi e dai coloni originari; anche la lingua francese rimase dominante. La schiavitù si occupava ancora delle attività di coltivazione di palme da cocco, cotone, e spezie.

Quando nel 1835 la schiavitù fu abolita in tutti i territori britannici, alle Seychelles approdarono diverse centinaia di schiavi africani liberati, che andarono a lavorare nelle piantagioni rimaste, in cambio di razioni di cibo e salari. Anch’essi contribuirono a rendere la popolazione delle Seychelles estremamente variegata. Un altro fattore che ha contribuito alla multiculturalità delle Seychelles fu il ruolo che le isole ricoprirono, durante il controllo britannico, come luogo di esilio per prigionieri politici. Nel corso degli anni, le Seychelles videro arrivare prigionieri provenienti da luoghi come Zanzibar, Egitto, Cipro e Palestina, per citarne solo alcuni.

Nel 20° secolo si iniziò a sviluppare all’interno della popolazione una maggiore consapevolezza politica, che si rifletté nella graduale formazione di partiti politici. Nonostante ciò, forti differenze sociali ed economiche continuarono ad esistere. Nel 1976 le Seychelles raggiunsero l’indipendenza, divenendo una repubblica indipendente all'interno del Commonwealth. Con il graduale declino delle piantagioni, si svilupparono le industrie della pesca e del turismo, oggi le principali fonti di reddito delle isole.

È anche grazie alla loro storia se le Seychelles sono oggi considerate una destinazione da sogno. Non solo l'enorme varietà naturale, ma anche la diversità culturale ed etnica rendono queste isole un luogo unico al mondo.

È innegabile che l'insediamento umano delle Seychelles abbia danneggiato l'ecosistema delle isole: diverse specie animali sono scomparse e parte della vegetazione originaria fu distrutta in favore della produzione di legname e di piantagioni. Oggi il turismo sostenibile e rigorosi progetti di conservazione naturale e di salvaguardia degli ecosistemi marini svolgono un ruolo importante alle Seychelles e fanno sì che questo paradiso sia preservato.

Circa 90.000 persone vivono stabilmente sulle otto isole permanentemente abitabili dello stato, il 90% sull'isola più grande, Mahé. Inoltre il 90% della popolazione è creola (per la maggior parte discendente dai colonizzatori provenienti dalle colonie francesi ed i loro schiavi africani), mentre il 10% degli abitanti è di origine europea.

Da tempo immemorabile le isole esercitano un forte fascino su persone provenienti da tutto il mondo. Le radici multietniche degli abitanti provengono da Francia, Africa, India, Regno Unito, Cina ed il mondo arabo, solo per citare alcuni esempi. Quasi ogni nazione del mondo può essere ritrovata nel melting pot culturale delle Seychelles, dove ha lasciato un'impronta individuale e ha formato così una vibrante società pacifica.

Tutti sono in condizioni di parità, indipendentemente dal fatto che i loro antenati fossero schiavi, avventurieri, esiliati, pirati, o semplicemente "emarginati". Oltre alla presenza di tutte le possibili sfumature di colore della pelle, è da notare la presenza abbastanza frequente di occhi azzurri o chiari - questo può essere un'indicazione del fatto che gli ex coloni francesi provenivano principalmente dalla costa atlantica settentrionale.

Molte famiglie contemporanee delle Seychelles vivono senza sposarsi, ed i bambini spesso crescono con i nonni, dal momento che una percentuale significativa di donne al giorno d'oggi lavora fuori casa. Inoltre, non è raro che un uomo abbia diverse amanti, pur essendo sposato - e allo stesso modo ci sono donne che hanno figli da diversi uomini. A parte questo, i concetti morali dei seychellesi sono comunque simili a quelli dell'Europa centrale. Nel 21° secolo alle Seychelles si può riconoscere un grado di benessere maggiore rispetto ad altri paesi africani, il reddito pro capite è addirittura superiore a quello di alcuni paesi europei.

La età media alle Seychelles è di 32 anni. La crescita della popolazione annuale è dello 0,4%. Chi fa un viaggio alle Seychelles si accorgerà che la gente del posto accoglie i propri ospiti stranieri in modo sempre disponibile e cortese. Per quanto riguarda il loro ritmo di vita quotidiana, regna una grande tranquillità: la fretta a noi per lo più familiare non è conosciuta alle Seychelles.

La lingua comune della popolazione mista è una variante delle lingue creole, conosciuta come creolo delle Seychelles o seselwa. Questa lingua madre di tutti i seychellesi è un mix evolutosi nella storia e derivato da lingue africane, come lo swahili ed il malgascio, e le lingue degli ex padroni coloniali, soprattutto il francese. Le lingue ufficiali sono il creolo, l'inglese ed il francese.

I seychellesi sono per la maggior parte cristiani cattolici (82,3%). Il 6,4 % appartiene alla chiesa anglicana, un 2% al induismo, ed un 1,1% alla fede islamica. Il 2% della popolazione appartiene a credi cristiani minori, come gli avventisti ed i Bahai. (Dati: Gennaio 2016, Ministero degli Affari esteri tedesco).

A prescindere dalla religione, stregoneria, magia, superstizione e divinazione hanno una certa ed indiscussa importanza. Non di rado si chiede consiglio ad un "Tonton", un mago, che viene spesso consultato dai seychellesi quando devono prendere decisioni importanti, durante periodi di malattia o altri problemi personali. Anche l'uso di talismani è molto diffuso.

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