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giovedì 26 giugno 2025

#AlmanaccoQuotidiano, a cura di #MarioBattacchi


 Buongiorno, oggi è il 26 giugno.

Il 26 giugno 1974 viene usato per la prima volta il codice a barre per prezzare un prodotto al supermercato.

Furono due ingegneri e inventori statunitensi, Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, a brevettare il codice a barre, insieme di simboli grafici che codifica una serie di informazioni leggibili da specifici lettori laser. Lo registrarono nel 1949, quando erano studenti di ingegneria all'Università di Drexel, e il brevetto fu riconosciuto il 7 ottobre 1952.

L’idea del barcode prese forma su una spiaggia, come ricorda tra gli altri il quotidiano “The Guardian”. Silver e Woodland, sollecitati dal direttore di un supermercato a lavorare sull’idea di un sistema per marcare i prodotti e rendere più rapidi i pagamenti, si ispirarono al codice morse e, proprio durante una giornata al mare, disegnarono barre strette e barre larghe. In seguito utilizzarono dei codici a barre ovali e brevettarono la loro invenzione. I primi tentativi di riconoscere i codici a barre con un fotomoltiplicatore originariamente utilizzato per la lettura ottica delle bande audio dei film non ebbero successo.

L'eccessivo rumore dei dispositivi termoionici, il calore generato dalla lampada utilizzata per l'illuminazione e il peso risultante dall'insieme erano ostacoli insormontabili. Il successivo sviluppo della tecnologia laser permise ai lettori di essere costruiti a prezzi più accessibili e lo sviluppo dei circuiti integrati permise la decodifica vera e propria dei codici. Woodland, prima di morire nel 2012 all'età di 91 anni, fu insignito soltanto nel 1992 della medaglia nazionale statunitense per la tecnologia. Silver, invece, morì nel 1963, a 38 anni, prima di vedere le applicazioni pratiche del brevetto.

Ci vollero diversi anni, infatti, perché il codice a barre divenisse realmente uno strumento per velocizzare le code alle casse dei supermercati. Al 1972 risale una sperimentazione-flop in un grande magazzino di Cincinnati, e l'anno dopo fu lo stesso Woodland – che nel frattempo era andato a lavorare per la Ibm, cui aveva venduto il brevetto, in seguito ceduto alla Philco e, più tardi, alla RCA – a ideare i primi Upc, gli Universal product code. Bisognerà attendere ancora un anno perché venga venduto il primo prodotto utilizzando un lettore di codici a barre: un pacchetto di chewing gum che il 26 giugno 1974 fu acquistato in un supermarket di Troy, nell'Ohio. Quel pacchetto, un pezzo di storia contemporanea americana (e mondiale), si trova conservato allo Smithsonian's National Museum. Poi, dall'inizio degli anni Ottanta, il codice a barre – nelle sue infinite declinazioni – si affermò anche in Italia e nel resto d'Europa. E resiste anche all'avvento degli odierni “QR code”, o codici a barre bidimensionali – quelli da “leggere” con gli smartphone, per intenderci.

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