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venerdì 30 giugno 2023

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 30 giugno.
Il 30 giugno 1995 va in onda l'ultima puntata del varietà "Non è la Rai".
Non è la Rai è stato un programma televisivo ideato e diretto da Gianni Boncompagni, diventato un fenomeno di costume negli anni Novanta. Composto da quattro edizioni, è stato trasmesso dal 9 settembre 1991 al 30 giugno 1995, dapprima su Canale 5 e poi su Italia 1.
La trasmissione andava in onda dallo studio 1 del Centro Palatino in Roma e, salvo rare eccezioni, era in diretta e si componeva principalmente di balletti, giochi telefonici e canzoni. Originariamente indirizzata ad un pubblico composto da casalinghe, ha mutato la sua formula nel corso delle quattro edizioni, indirizzandosi verso un pubblico più giovane composto da ragazzine che si immedesimavano nelle loro beniamine e ragazzini che invece sognavano di incontrarle. Sì, proprio loro, le ragazze di Non è Rai, un folto gruppo di ragazze che ballavano, cantavano (non sempre con la loro voce), presentavano giochi.
La prima edizione del programma fu condotta da Enrica Bonaccorti, la seconda da Paolo Bonolis e le ultime due da Ambra Angiolini. Si tratta di una delle prime trasmissioni televisive dell’allora Fininvest ad usare la diretta.
Come ogni fenomeno controverso, nel corso degli anni in cui è andato in onda ha riscosso molto successo, testimoniato dall'assortito merchandising composto da dischi, diari, album di figurine, quaderni e molto altro, ma anche numerose critiche.
Ha lanciato alcuni personaggi diventati importanti nel mondo del teatro, della musica, del cinema e della televisione, tra cui ricordiamo Claudia Gerini, Sabrina Impacciatore, Lucia Ocone, Ambra Angiolini, Romina Mondello, Nicole Grimaudo, Veronika Logan, Laura Freddi, Miriana Trevisan, Alessia Mancini, Antonella Mosetti.
“Ricordo solo che da Mediaset all’inizio mi ammollarono Bonolis che aveva già il contratto, ma io lo detestavo allora come lo detesto oggi. Non gli feci fare niente e dopo un anno misi Ambra al posto suo”. A parlare e raccontare i retroscena dello storico programma è il suo creatore Gianni Boncompagni dalle pagine de “Il fatto quotidiano”.
Complice la serie tv Sky 1992 dove compaiono diverse scene dello show cult di Mediaset che all’epoca rappresentò un vero caso nella storia della televisione, il quotidiano ha intervistato il Deus ex machina di Non è la Rai, il suo primo programma realizzato per il Biscione. E Boncompagni oltre a esprimere il suo parere nei confronti di Paolo Bonolis, che condusse la seconda edizione dello show dopo Enrica Bonaccorti, racconta di come nacque il programma: “Berlusconi voleva farmi fare a tutti i costi Pronto Raffaella? e io gli dicevo che era impossibile perché era un programma basato sulle telefonate e Mediaset non aveva ancora la diretta ma lui insisteva, da vero paraculo: "Ma che c'entra, lo facciamo uguale, con le telefonate finte”.
E su Ambra e il famoso auricolare rivela “Tutti credevano che io suggerissi le battute, invece le dicevo delle cose tremende, irriferibili, e lei doveva fare finta di nulla”.

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