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mercoledì 9 marzo 2022

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 9 marzo.
Il 9 marzo 1796 Napoleone Bonaparte sposa Josephine di Beauharnais.
Giuseppina nacque il 23 giugno 1763 in una piantagione (Le Sanois) vicino al borgo dei Trois—Ilets nell’isola della Martinica, un’isola dal clima meraviglioso e dalla vegetazione lussureggiante, scoperta nel 1502 da Colombo nel corso del suo quarto ed ultimo viaggio.
Il padre di Giuseppina si chiamava Joseph-Gaspard Tascher de la Pagerie, era tenente dell’artiglieria costiera e figlio di Gaspard- Joseph che era di antica e squattrinata nobiltà orleanese, giunto nell’isola già nel 1726. La madre si chiamava Rose-Claire des Vergers de Sanois - proprietaria della piantagione - la quale si era unita in matrimonio il 9 novembre 1761 con Joseph - Gaspard portando una dote di diciottomila lire in contanti, la piantagione e rendite future.
Giuseppina fu la prima delle loro tre figlie e aveva i nomi di Marie-Joseph-Rose, ma fu chiamata Joséphine e familiarmente “Yeyette” (corruzione di Rosette). Le altre due figlie furono Catherine-Desirée e Marie-Francoise. Prima della nascita di Giuseppina, il 13 maggio 1757 era sbarcato alla Martinica il cavaliere Francois de Beauharnais, comandante di squadra della marina francese e orleanese come il padre di Giuseppina.
Fu nominato governatore e luogotenente generale delle varie isole della zona, tra le quali la Martinica.
Le due famiglie - quella del governatore e quella originaria di Giuseppina -si frequentarono e una delle sorelle del padre di Giuseppina, Marie-Euphémie-Desirée, all’età di diciotto anni divenne dama di compagnia della moglie del governatore ed amante di costui, il quale dopo la conquista da parte di una squadra navale inglese dell’isola di Guadalupa nel marzo 1759, fu rimpatriato e sostituito nel comando.
Tornato in Francia nell’aprile del 1761, egli si divise dalla moglie e sposò dopo vari anni, nel 1796, l’amante, zia di Giuseppina.
Ottenne peraltro una pensione dal re e il titolo di marchese di La Ferté-Beauhamais.
Giuseppina era una creola perché nata in colonia da genitori europei.  Il conte di Montgaillard, ufficiale della guarnigione alla Martinica, che conobbe Giuseppina quando costei aveva 14 anni, disse che “possedeva in alto grado quei vantaggi esteriori e quelle arti di riuscir gradita che cattivano gli omaggi, che seducono gli animi e fanno vacillare i cuori; la natura l’aveva dotata di molte attrattive. Senza essere bella e neppure graziosa, si faceva notare per un fascino, un’espressione del volto da cui era difficile difendersi.Vi era voluttà e grazia indefinibile nel suo sguardo, che carezzava, giungeva all’anima,soprattutto parlava ai sensi. La sua figura era quella delle ninfe; tutta la persona portava l’impronta della vivacità, della mollezza, dell’abbandono che solo le creole sanno unire nel passo, nei modi, nel tono della voce, fino nei silenzi. Giuseppina era per natura buona, stordita, sconsiderata, di una civetteria sorprendente, di una leggerezza di gusti e di sentimenti che non sopportava contraddizioni”.
Francois de Beauhamais ebbe due figli, Francois e Alessandro. Il primo ebbe il titolo di marchese trasmessogli dal padre. Alessandro assunse il titolo nobiliare di “visconte” anche se non spettategli perché era un semplice cavaliere.
Per accordi tra le famiglie, Alessandro e Giuseppina si sposarono il 13 dicembre 1779 in Francia a Noisy-le-Grande.
Giuseppina era giunta dalla Martinica in Francia, a Brest, il 12 ottobre 1779. Alessandro avrebbe dovuto sposare Catherine Desirée,sorella di Giuseppina, ma ella mori di febbre. La minore delle tre, Marie-Francoise, rifiutò le nozze e pertanto unica candidata rimase Giuseppina, la maggiore. Quando si unirono in matrimonio, Alessandro aveva diciannove anni e Giuseppina sedici. Giuseppina divenne così la “viscontessa di Beauhamais”. Ebbero due figli, Eugenio ed Ortensia, ma il loro non fu un matrimonio felice. Eugenio fu un brillante e valoroso ufficiale e divenne poi, per nomina di Napoleone, Viceré d’Italia. Ortensia fu una donna amabile, dolce e anche bella. Fu la madre di Napoleone III. Nelle sue memorie narrò che una vecchia negra aveva predetto alla madre Giuseppina, prima delle nozze di costei con Alessandro de Beauhamais, che avrebbe avuto un destino straordinario con due matrimoni fuori dalla colonia, che il secondo marito l’avrebbe portata tanto in alto che sarebbe divenuta più che regina ma che avrebbe dovuto temere un prete il quale avrebbe cercato di perderla. Il prete fu ravvisato poi in Talleyrand.
Alessandro, dopo un breve periodo, trascurò la moglie frequentando la bella società senza di lei. Era un gran ballerino. Tornò poi nel mar dei Caraibi senza Giuseppina, però insieme a Laure de Girardin vedova Longpré che era stata sua amante, per cercare gloria militare nella guerra d’America, ma non ebbe fortuna.
Alessandro e Giuseppina si separarono il 4 marzo 1785. Giuseppina intanto si era ritirata per quindici mesi nel convento di Pentemont a Parigi e poi, dopo la separazione, tornò alla Martinica con la figlia Ortensia nel giugno 1788.
Dopo un anno sopravvenne la Rivoluzione in Francia che ebbe contraccolpi l’anno seguente anche nelle isole dei Caraibi.
Vi fu una rivolta e Giuseppina fuggì su di una fregata alla volta della Francia. Il viaggio fu avventuroso perché la nave si arenò in Africa e Giuseppina poté raggiungere Tolone il 29 ottobre 1790.
Nel frattempo Alessandro era tornato in Francia. Egli e il fratello maggiore Francois erano stati eletti a rappresentare la nobiltà agli Stati Generali del 1789, Francois a Parigi e Alessandro a Blois. Alessandro fu uno dei 47 membri della nobiltà che nella seduta del giuramento della Pallacorda avevano votato l’unione con il terzo stato (20 giugno ‘1789) e il 4 agosto 1789 uno di quelli che votarono la rinuncia ai diritti feudali.
Al momento dell’arresto del re Luigi XVI a Varennes (giugno 1791), Alessandro era presidente dell’Assemblea Costituente.
Poiché la rielezione dei suoi membri era vietata dalla stessa Costituente, Alessandro tornò alle armi, da dove si era allontanato. Fece una rapida carriera, divenendo definitivamente generale il 30 maggio 1793. Rifiutò la carica di ministro della guerra un mese dopo. Fu la sua rovina. Infatti, incaricato dalla Convenzione di sbloccare Magonza assediata, non riuscì a giungere in tempo per rompere l’assedio : il 28 luglio 1793 Magonza si era arresa alle truppe prussiane.
Alessandro presentò le sue dimissioni, ma arrestato con ordine del 12 ventoso (2 marzo) 1794, venne giudicato colpevole il 4 termidoro dello stesso anno (22 luglio) e ghigliottinato sulla Place du Trone renversé il giorno dopo.
Nel frattempo Giuseppina era rinchiusa nel carcere dei Carmini ove seppe della morte del marito il 27 luglio. Fu liberata il 6 agosto 1794 per interessamento del generale Lazare Louis Hoch, liberato due giorni prima, da lei conosciuto in carcere e del quale -si dice - era stata amante.
Nell’ottobre 1795 avvenne l’incontro tra Napoleone ed Eugenio, il figlio di Giuseppina, perché questi aveva chiesto un favore al generale : quello di poter conservare la sciabola del padre, le armi del quale erano state tutte sequestrate. Durante il colloquio, Napoleone, ben impressionato dal giovane, manifestò il desiderio di conoscere la sua famiglia. Egli aveva già notato Giuseppina durante le viste che costei faceva alla casa di Barras, tra la società del Direttorio, e narra la figlia Ortensia che durante un pranzo svoltosi il 21 gennaio 1796 al palazzo del Lussemburgo, mentre ella era seduta tra la madre e Napoleone, costui “si buttava sempre avanti con tanta vivacità e perseveranza da infastidirmi”. Si era innamorato della graziosa creola. “Era la sua prima passione - a quanto pareva - ed egli la senti con tutta l’energia del suo carattere” , secondo quanto lasciò scritto Marmont, che divenne poi uno dei Marescialli dell’Impero. Napoleone volle sposare Giuseppina. Le pubblicazioni furono esposte il 18 febbraio 1796, il 2 marzo il generale Napoleone fu nominato dal Direttorio comandante dell’esercito d’Italia e il 9 marzo avvenne il matrimonio nel municipio del II arrondissement, nella rue d’Antin.
Giuseppina aveva trentatre anni, ma ne dichiarò ventotto ed altrettanti Napoleone che ne aveva invece ventisei.
Nell’atto di matrimonio Napoleone scrisse il suo cognome come “Bonaparte” e non Buonaparte e da allora adottò sempre tale versione. La coppia andò ad abitare alla casa di rue Chantereine, affittata da Giuseppina nell’estate del 1795. Nella prima notte di matrimonio il cagnolino Fortuné di Giuseppina azzannò per gelosia ad un polpaccio Napoleone sul letto matrimoniale.
Napoleone, partito per l’Italia la sera dell’ 11 marzo 1796, la conquistò con una serie di battaglie, estendendo il dominio francese tramite occupazioni delle quali egli aveva incaricato i suoi ufficiali (a Massa giunse il 30 giugno 1796 il colonnello Jean Lannes, al comando di 300 fanti e di 25 ussari). Il 13 luglio 1796 Giuseppina raggiunse Napoleone a Milano, a Palazzo Serbelloni.
Era partita con Junot, con Giuseppe Buonaparte fratello di Napoleone, con l’uomo di affari Hamelin ed altri, tra i quali il giovane tenente Hippolyte Charles, allegro dispensatore di barzellette e, si dice, suo amante. Talleyrand criticò vivacemente la relazione di Giuseppina con Hippolyte qualificandolo come un uomo del tutto nullo.
Giuseppina trascorse bel tempo in Italia , tra ricevimenti e feste, sino a poco dopo il 5 dicembre 1797, giorno in cui Napoleone tornò in Francia dall’Italia.
Alla rue Chantereine Napoleone mutò la denominazione rue de la Victoire. Giuseppina tornò a Parigi dopo pochi giorni.
Il 19 maggio 1798 il generale Bonaparte partì da Tolone alla conquista dell’Egitto e l’anno dopo, il 21 aprile, Giuseppina comprò la Malmaison. Secondo quanto ha lasciato scritto Laure Junot duchessa d’Abrantès, “la Malmaison era una casa di campagna, graziosa, gradevole per i dintorni, ma, come abitazione, del tutto scomoda e, in più, molto malsana”. Giuseppina nell’acquisto aveva agito “come una bambina che compra una bambola che le piace, senza sapere se se ne divertirà a lungo. Il parco non era grande - un grazioso giardino all’inglese - e il Castello cascava a pezzi da ogni parte.. .”
Il prezzo fu di duecentocinquantamila franchi, che Giuseppina non aveva ma che le furono procurati.
Napoleone desiderava avere una proprietà in campagna vicino a Parigi o in Borgogna e perciò Giuseppina comprò la Malmaison della quale era solita intravedere il tetto dalla casa Bauldry , a Croissy, ove aveva abitato dopo esser stata liberata dal carcere dei Carmini, poco più di tre anni prima. La proprietà della Malmaison fu progressivamente sanata e ampliata con l’acquisto del bosco del Butard da parte di Napoleone, della Jonchère, del parco e del castello di Buzenval coi boschi della Mélannière, del castello della Chaussée, del bosco di Saint-Cucufa e infine, nel 1810, dopo la morte della proprietaria che non aveva voluto venderla, la proprietà del Bois-Préau. Gli architetti Fontaine e Percier lavorarono a rinnovarla, poi sostituiti da Lapère, aggiungendo vani e creando il vestibolo d’onore, la sala del consiglio, la biblioteca, la sala da bigliardo, la sala della musica e la galleria per le opere d’arte frutto di spoliazioni fatte durante la campagna d’Italia. Giuseppina amò molto la Malmaison, dove passava gran parte del suo tempo e dove si ritirò dopo il divorzio da Napoleone. Napoleone vi passava i fine settimana ( o meglio i fine decade, secondo il nuovo calendario repubblicano), vi teneva consiglio, vi preparava proclami o leggi. Ricevimenti, incontri, spassi, giochi, balli si susseguivano alla Malmaison.
Ma vediamo le vicende di Napoleone.
Con il colpo di Stato del 18-19 brumaio (9-10 novembre) del 1799, Napoleone divenne uno dei tre Consoli della Repubblica, il 29 luglio dello sesso anno fu nominato primo Console, il 4 maggio 1804 fu proclamato dal Senato Imperatore ereditario dei Francesi e Giuseppina divenne così Imperatrice, il 18 marzo 1805 Napoleone fu riconosciuto Re d’Italia da un senatoconsulto, il 18 maggio di quell’anno si incoronò a Milano come Re d’Italia e nominò quale Viceré il figlio di Giuseppina, Eugenio, nel frattempo nominato principe il quale il 14 gennaio 1806 sposò la principessa Augusta di Baviera. Ortensia divenne la moglie di Luigi Bonaparte ma non fu un matrimonio felice.
Alla Malmaison Giuseppina aveva fatto allestire grandi spazi per gli uccelli e anche i vestiboli della gran villa sembravano una voliera : tutto intorno vi erano gabbie in quantità che racchiudevano i volatili più rari, molto amati dall’Imperatrice. Vi era un gran numero di fagiani dorati della Cina, di grande bellezza, il ruscello era popolato da una folla di uccelli acquatici di ogni specie e vi erano anche due cigni neri molto belli, dal becco di porpora, che erano i soli che si erano acclimatati in Francia e che misero al mondo più volte dei piccoli. Nel parco soggiornavano, libere, eleganti gazzelle. Ma la passione più grande di Giuseppina era per i fiori e tra questi per le rose. D’altra parte Rose era uno dei nomi di battesimo di Giuseppina ed ella fece arrivare moltissime specie di rose, con aumento considerevole delle spese.
Incaricò il pittore belga Pierre-Josep’h Redouté, che fu chiamato il “Raffaello dei fiori”, di riprodurre le specie e le varietà di rose disseminate nel giardino e nel parco. Egli seguì Napoleone nella spedizione d’Egitto, figurando nella lista dei savants che lo accompagnavano. Fu stampata anche una pubblicazione periodica denominata “Jardin de la Malmaison” che uscì per venti fascicoli per centoventi illustrazioni a gruppi di sei tavole a cura del botanico Etienne-Pierre Ventenat e di Pierre-Joseph Redouté.
Les Roses furono l’ultima commissione di Giuseppina , ormai non più imperatrice, al “Raffaello dei fiori”. Ella non vide mai tale opera, dalla quale furono poi tratte le immagini di 169 rose pubblicate in un’edizione in folio di soli cinque esemplari tra il 1817 e il 1824.
Già vi erano stati screzi tra Napoleone e Giuseppina perché costei, come si diceva, lo tradiva abbondantemente. Egli era spesso lontano e a sua volta tradiva Giuseppina con varie donne, tra le quali nel gennaio 1807 Maria Walewska che poi lo andò a trovare all’Isola d’Elba nel 1814.
Si avvicinavano i tempi del divorzio tra Napoleone e Giuseppina che non era riuscita a dare un figlio al marito. Il divorzio fu annunciato nel novembre 1809. Il 4 dicembre 1809 Giuseppina, alla festa data dal prefetto della Senna, conte Frochot, all’Hote de Ville, comparve in pubblico per l’ultima volta come Imperatrice. Il 15 dicembre 1809 il divorzio fu formalmente dichiarato nel grande gabinetto dell’ Imperatore il quale, leggendo un foglio a voce alta, disse di Giuseppina : “Ella ha abbellito la mia vita durante quindici anni”.
Il 2 aprile 1810 nella Sala quadrata del Louvre fu celebrato il matrimonio tra Napoleone e la principessa Maria Luisa d’Asburgo, sollecitato da Talleyrand, gran manovriero di diplomazia tra Francia e Austria.
Giuseppina si era ormai ritirata alla Malmaison dove morì assistita dai figli Eugenio ed Ortensia, il 29 maggio 1814.
Napoleone, all’Elba, seppe della morte di Giuseppina da un giornale mandatogli da Genova da un valletto che rientrava in Francia.

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