Cerca nel web

domenica 20 marzo 2022

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 20 marzo.
E’una splendida mattina di inizio primavera quella del 20 marzo 1966, a Londra. La sala della Central Hall a Westminster, è piena di cultori e amanti della filatelia. Ma i fotografi sono tutti lì per lei, la splendida e maledetta, Coppa Rimet.
Da qualche settimana l’Inghilterra è stata scelta come sede dei mondiali di Calcio, che si terranno in estate. Il governo britannico decide così di esporre, la mitica Coppa, nella sala centrale dell’esposizione universale di francobolli sportivi.
Lo stupore dei presenti è incredibile. Tutti sono ammirati da quello splendido oggetto simbolo di vittoria e  potere. La giornata prosegue tranquilla, quando ad un tratto le sirene della Central Hall, iniziano a strillare, creando il panico tra i presenti. La Coppa Rimet è stata rubata. Ma come avranno fatto?
L’Inghilterra è in ginocchio. E’ un brutto colpo per il proseguo dell’organizzazione dell’evento. I mondiali ora sono a rischio.
Le indagini partono immediatamente, e in breve tempo si riesce ad arrivare ad uno strano personaggio, della zona portuale di Londra: Edward Bletchley.
Bletchey inviò infatti alla Lancaster Gate, sede della Football Association, una lettera anonima in cui si propose per una trattativa: 15000 sterline di riscatto per la testa all’interno della Coppa Rimet. E’ incredibile. L’inghilterra sprofonda di nuovo all’epoca dell’investigatore Sherlock Holmes. Sembra di assistere ad un appassionante libro giallo.
Joe Mears, presidente della FA, è disposto a tutto pur di riavere la Coppa nella teca della sede. Di conseguenza accetta la proposta, ma avvisa la polizia, che interviene in borghese, sul luogo dello scambio: Battersea Park. Al momento dell’incontro, Bletchey si accorge di strani movimenti dietro di lui, rendendosi conto di essere braccato da centinaia di poliziotti nascosti tra la folla.
A quel punto, scappa tentando la fuga, ma qualche metro più avanti viene catturato, arrestato e portato immediatamente alla vicina prigione di Brixton.
Ora però bisogna ritrovare la Coppa.
Tutto il popolo inglese contribuisce alle ricerche, ma qualche giorno più tardi, esattamente il 27 marzo, un cagnolino di nome Pickles (cetriolino) avrà il suo momento di gloria. Pickles mentre era a passeggio con il suo padrone, David Corbett, ritrova la coppa avvolta in carta di giornale, che sbucava fuori dal terreno in cui era nascosto.
La Coppa fu ritrovata e l’Inghilterra tirò un sospiro di sollievo, merito di Pickles, l’eroe a quattro zampe, che permise lo svolgimento della manifestazione e successivamente della prima vittoria inglese ai mondiali di Calcio.
La Coppa Rimet fu rubata nuovamente il 19 dicembre 1983, dalla sede della Confederazione Brasiliana di Calcio. Sergio Pereira Ayres detto Peralta, insieme a José Luis Rivera, detto Luiz Bigode (baffuto), un decoratore, e Francisco José Rocha, detto Chico Barbudo, ex detective e al tempo attivo nel mercato dell'oro, si introdussero nella sede della Confederazione dopo aver immobilizzato il guardiano e si appropriarono della coppa. Decisero poi di fonderla in lingotti d'oro. Per questa operazione si fecero aiutare da José Carlos Hernandez, commerciante di origine argentina in affari con Barbudo. Con l'attrezzatura di quest'ultimo potevano però fondere al massimo 250 grammi alla volta; la parte aurea del trofeo, che pesava 1800 grammi, fu dunque sezionata e fusa un pezzo alla volta in un arco di tempo di 7 ore. La vendita dell'oro fruttò ai malviventi 15.500 dollari. Il progetto di Peralta fu poi svelato da Antonio Setta, brasiliano contattato da Peralta come primo complice che però si rifiutò di collaborare. Da qui gli investigatori scoprirono in poco tempo tutti i complici. La Confederazione commissionò una replica fatta da Eastman Kodak, usando 1800 grammi d'oro. Questa replica venne presentata al presidente brasiliano João Baptista de Oliveira Figueiredo nel 1984.
A seguito della morte di George Bird, artefice della copia nel 1966, i suoi eredi decisero nel 1997 di vendere quest'ultima inserendola nel catalogo della casa d'asta Sotheby's dove venne descritta come «replica». Il prezzo di riserva di 20.000-30.000 sterline parve eccessivo a molti, dato lo scarso valore intrinseco dell'oggetto (circa un decimo). Forse proprio per questo si fece strada in qualcuno l'idea che si trattasse della coppa originale; l'asta infatti fu chiusa al prezzo astronomico di 254.500 sterline e vinta dalla FIFA, che se la disputò con la Federazione Calcistica Brasiliana. Fu poi verificato che il trofeo era effettivamente una copia e la FIFA lo mise in mostra al National Football Museum a Preston.
Negli anni si è fatta strada l'idea che il trofeo porti con sé una qualche specie di maledizione, soprattutto a seguito della morte in circostanze particolari di molti di quelli che furono a vario grado coinvolti nei furti della Coppa Rimet (compreso il cagnolino Pickles, strangolato dal proprio guinzaglio mentre inseguiva un gatto).

Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog

Archivio blog