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venerdì 10 settembre 2021

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 10 settembre.
Il 10 settembre 1977 a Marsiglia ebbe luogo l'ultima esecuzione capitale della Francia (nonchè dell'intera Europa).
Il poco piacevole primato spetta ad Hamida Djandoubi, un immigrato tunisino ghigliottinato nelle prigione Baumettes di Marsiglia per aver torturato e ucciso la sua fidanzata di 21 anni.
Nato in Tunisia intorno al 49, Djanoubi si trasferì a Marsiglia nel 68, trovando lavoro come magazziniere. Nel 71 fu licenziato a causa di un incidente sul lavoro, nel quale perse due terzi della gamba destra.
Nel 73 Elisabeth Bousquet, la fidanzata che aveva conosciuto in ospedale durante la convalescenza, denunciò il tunisino per sequestro e crudeltà, sostenendo che aveva tentato di forzarla a prostituirsi.
Djanoubi fu arrestato e poi rilasciato; nello stesso anno riuscì a convincere altre due giovani ragazze a "lavorare" per lui.
Tuttavia non perse mai il desiderio di vendicarsi della sua accusatrice, e così nel 74 rapì la Bousquet e la portò a casa sua, dove la picchiò selvaggiamente prima di spegnerle sigarette su seno e genitali. La ragazza sopravvisse alle sevizie e Djanoubi fu costretto a trasportarla nelle campagne fuori Marsiglia dove la strangolò.
Al ritorno Djanoubi minacciò le due ragazze a non dire nulla di quel che avevano visto, e fu solo quando il corpo della Bousquet fu riconosciuto, oltre un mese dopo che due ragazzi l'ebbero trovata in un fosso, che le due ragazze trovarono il coraggio di andare a raccontare tutto alla polizia.
Djanoubi comparve davanti alla corte di Aix-en-Provence il 24 febbraio 1977, accusato di sequestro, tortura e omicidio premeditato.
La sua difesa puntò sui supposti effetti dell'amputazione della gamba sei anni prima, che il suo legale sostenne fosse la causa del precipitare nel vortice di alcol e violenza, facendolo diventare "un altro uomo rispetto a prima". Ciò non impedì alla corte di condannarlo a morte il giorno dopo.
L'appello fu rigettato il 9 giugno, e il 10 settembre, molto prima dell'alba, Djanoubi fu svegliato per essere informato che il Presidente non aveva concesso la grazia. Alle 4.40 fu decapitato da Marcel Chevalier, l'ultimo boia di Francia.
L’esecuzione di Hamida Djandoubi ebbe l’effetto di catalizzare l’opposizione, da tempo strisciante, contro la ghigliottina: il poveraccio, secondo la testimonianza di un medico presente all’esecuzione, rimase cosciente per 30 lunghi secondi dopo l’esecuzione. La pena di morte fu definitivamente abolita, su proposta di Mitterand, nel 1981.
Chevalier andò in pensione lo stesso anno, a 60 anni. Nella sua carriera ghigliottinò 42 condannati.
E' morto a Vendome l'8 ottobre del 2008.

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