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sabato 3 aprile 2021

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 3 aprile.
Il 3 aprile 1882 viene ucciso Jesse James, il famoso fuorilegge americano.
Jesse James nacque il 5 settembre 1847 da Robert Sallee James e Zerelda Cole.
Suo padre, Robert - un coltivatore di canapa e pastore battista, migrato nel Missouri dopo il matrimonio con Zerelda Cole - morì, dopo aver intrapreso un viaggio in California, per esercitare il suo ministero fra i cercatori d'oro, quando Jesse aveva soltanto tre anni. Dopo la morte del marito Robert, Zerelda si risposò, una prima volta con Benjamin Simms, quindi con un medico di nome Reuben Samuel. Dopo il loro matrimonio nel 1855, Samuel si trasferì nella casa di James.
Jesse James aveva due fratelli: il fratello maggiore, Alexander Franklin "Frank" e una sorella minore, Susan James Lavenia.
Il conflitto tra Nord e Sud rovina l' azienda della madre, e Frank, il fratello maggiore, si dà alla guerriglia. Nel 1863, dopo una serie d' incursioni in territorio nemico, Frank ritorna a casa. Un battaglione nordista lo scopre, e Frank riesce a fuggire. Ma Jesse, che ha quindici anni, viene pestato a sangue, e la tenuta è distrutta. Da quell' istante, i due fratelli non si guardano più indietro. Frank ha già preso parte allo sterminio di 200 uomini e adolescenti a Lawrence nel Kansas. Adesso Jesse si unisce a lui nell' assalto a un treno a Centralia, al seguito del comandante Bill Anderson, un killer detto «il sanguinario». A bordo vi sono ventitrè soldati nordisti in licenza e disarmati: Anderson li uccide e ne scotenna alcuni. Nel quinquennio successivo, mentre la amministrazione repubblicana, che ha scalzato i democratici sudisti, affronta la guerriglia, i fratelli James formano la loro banda, coinvolgendosi negli atroci regolamenti di conti che dilaniano il Missouri e il Kansas. E nel 1866 compiono la loro prima rapina in banca. Neppure il leggendario Robert Pinkerton, il capo della più temuta polizia privata degli Stati Uniti, è capace di catturare i fratelli James. Ci prova, e perde due agenti: «Odio Jesse - scrive Pinkerton -. Non teme la morte e uccide a sangue freddo. E' più che un bandito, è un rivoluzionario». Il nemico di Jesse James è il governo federale, che a suo parere privilegia gli ex schiavi e smantella le istituzioni, e contro cui il bandito ricorre al terrorismo: in una rapina, la sua banda indossa i cappucci del Ku Klux Klan; in un' altra, inneggia a un ricercato, il leader sudista Sam Hildebrand. Jesse ha l'appoggio di un potente editore di giornali, John Edwards, che nel 1872 gli dedica un inserto di ben venti pagine sul St. Louis dispatch e che conferisce una dimensione eroica alle sue imprese; e ha un largo seguito nella fascia più retriva della popolazione del Missouri. Lo agevola la vergognosa condotta delle banche e delle ferrovie, che intimidiscono e sfruttano il pubblico. Jesse si sente una forza politica: alle elezioni del '72 si batte per il candidato democratico alla presidenza Horace Greeley, e scrive una lettera contro quello repubblicano, il generale Ulisse Grant, il vincitore della guerra civile. Nel 1875 l'odio spinge Jesse a Northfield nel Minnesota. Il generale nordista Adelbert Ames ha messo tutti i soldi, 75 mila dollari, nella locale First national bank, e il bandito vuole rovinarlo. La rapina fallisce, Ames è tra i militari che circondano la banca: con l'eccezione di Jesse e Frank James che riescono a fuggire, l'intera gang viene catturata o uccisa. Sono passati dieci anni dalla fine della guerra civile, ed è un'amara lezione: i due fratelli smetteranno per qualche tempo. Riprenderanno saltuariamente nel 1880, e Jesse pagherà con la vita: il 3 aprile 1882 dopo aver mangiato a casa di Jesse James, Robert Ford, neo-membro della sua banda e il fratello Charlie Ford, ormai entrato nelle grazie di Jesse, entrano nella camera da letto del bandito. Era una mattina molto afosa e Jesse si tolse il cinturone con i due revolver e li gettò sul letto coprendoli con il cappotto, lo fece perché le finestre e le porte erano aperte per il caldo e non voleva che la gente che passava per strada si insospettisse troppo vedendolo armato anche in casa. Jesse dopo essersi accorto che un quadro appeso al muro di casa sua era storto, salì su una sedia per raddrizzarlo. I due fratelli che erano alle sue spalle ne approfittarono, dato che quella era l'unica occasione per poterlo uccidere (infatti più tardi ammisero che se avessero voluto catturarlo vivo o ucciderlo mentre era armato sarebbe stato come gettarsi in faccia alla morte). Così i fratelli estrassero i revolver, li puntarono alle sue spalle ma solo Robert Ford gli sparò, uccidendolo, un colpo diretto alla nuca, con una Colt 45, placcata in argento, con manico in madreperla regalatagli dallo stesso Jesse. Lo fecero per 20 mila dollari, la taglia messa sulla sua testa dalle ferrovie e dalle banche. Frank verrà processato, ma se la caverà con una lievissima condanna e con la grazia.

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