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giovedì 24 dicembre 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi


Buongiorno, oggi è il 24 dicembre.
Il 24 dicembre 2009, durante la solenne messa di Natale in Vaticano, l'allora venticinquenne italo-svizzera Susanna Maiolo saltò con un balzo felino le transenne che dividevano il pubblico dall'area in cui stava passando il Papa, e si gettò verso di lui. Le guardie riuscirono a fermarla, ma gettandola a terra essa riuscì ad aggrapparsi ai vestiti di Benedetto XVI facendolo cadere, insieme al cardinale Roger Echegaray che era al suo fianco. Il papa non si fece nulla, mentre il cardinale ebbe la peggio fratturandosi un femore nella caduta.
La ragazza, che anche l'anno prima aveva tentato di avvicinarsi al papa ma era stata fermata, è stata trattenuta in una clinica di Subiaco per un trattamento sanitario obbligatorio, durante il quale si è appreso che è una persona mentalmente instabile, e che già due anni prima era stata ricoverata per un anno e mezzo in una struttura svizzera per le malattie mentali. A suo dire non aveva intenzioni cattive, bensì la volontà di chiedere a Ratzinger maggiore impegno della Chiesa per la povertà nel mondo.
Il 1 Gennaio 2010 il segretario del papa Monsignor Georg Gaenswein è andato a trovarla in clinica portandole i saluti del pontefice, il quale ha manifestato la sua preoccupazione per lei e, credendo nelle sue buone intenzioni, il suo totale perdono.
Successivamente il 13 Gennaio, dopo l'udienza generale, il Papa ha incontrato personalmente la Maiolo e i suoi genitori in una saletta adiacente la sala Paolo VI, e in tale incontro la ragazza si è scusata per l'incidente ed ha ricevuto la benedizione del Papa e i suoi auguri per la salute. Nessun'altra iniziativa è stata presa da parte della magistratura vaticana, che ha preferito chiudere l'incidente senza processo.
Il maggiore scalpore in Italia si è avuto successivamente, quando su Facebook sono nati alcuni gruppi che inneggiavano alla Maiolo come un'eroina, sulla falsariga di quelli a Tartaglia in occasione dell'aggressione a Berlusconi.
Diverse interrogazioni parlamentari da parte di deputati vicini al mondo cattolico hanno chiesto ripetutamente la censura su Facebook e la chiusura dei gruppi blasfemi e inneggianti alla violenza. Poi, come sempre accade, una volta sceso l'interesse mediatico sulla vicenda, tutto è tornato nell'oblio.
Oggi Susanna Maiolo vive in Svizzera nel suo paese, ed è seguita periodicamente dall'istituto che l'ha avuta in cura in passato.

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