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L’isola di Burano, un tempo famosa per l’arte del merletto, è tuttora il cuore della Laguna Nord e deve il suo incredibile fascino ai colorì delle abitazioni: azzurro, rosso, giallo, viola, ogni casetta ne ha uno diverso.
Girando per le piccole fondamenta e per le callette di Burano respirerete un’autentica atmosfera popolare: le porte delle case sono spesso lasciate aperte, segno inequivocabile che qui tutti si conoscono e si fidano l’uno dell’altro, e quando le temperature si fanno miti, placide vecchiette discorrono serene mentre rammendano sedute all’aperto di fronte alle loro abitazione.
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La lavorazione del merletto con l’ago da cucire cominciò a svilupparsi nell’isola intorno al ‘500 e trovò naturalmente subito l’appoggio delle nobildonne Cadde poi lentamente in declino fino a venire rilanciata alla fine dell’800 con l’istituzione di una Scuola e di un Laboratorio per la lavorazione dei merletti tuttora operanti.
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Una volta scesi dall’imbarcadero potrete ammirare le numerose vetrine dove comprare splendida biancheria ornata da superbi merletti, ma fermatevi anche nelle pasticcerie o dai fornai: Burano è anche famosa peri suoi biscotti, detti appunto buranei. Seguendo il flusso della gente raggiungerete facilmente l’unica piazza dell’isola, abbastanza ampia, intitolata a Baldassarre Galuppi, compositore buranello del XVIII sec. Qui si affaccia la Chiesa di S.Martino, la cattedrale di Burano con caratteristica facciata senza portale (si entra dal fianco), e il Museo del merletto.
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fonte: venezia.net/burano
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