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sabato 26 settembre 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 26 settembre.
Il 26 settembre 2005 Silvio Berlusconi veniva assolto nel processo cosiddetto "All Iberian 2" dal tribunale di Milano, con la formula per la quale "il fatto non costituisce più reato", ciò in seguito alla riforma del diritto societario approvata dallo stesso governo Berlusconi in precedenza.
Il processo All Iberian deve il suo nome a una delle società di Silvio Berlusconi che, secondo l'accusa, serviva all'imputato per trasferire soldi Fininvest all'estero, in parte nelle casse svizzere del Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi, in parte su conti esteri per utilizzo illecito del danaro stesso.
I due reati, finanziamento illecito di partiti e falso in bilancio aggravato, sarebbero stati perpetrati rispettivamente tra il 91 e il 92, e tra l'89 e il 96.
Il processo "All Iberian" ebbe inizio il 21 novembre 1996. Tuttavia il 17 giugno del 1998, a causa di un vizio di forma della magistratura requirente che non aveva consentito a Fininvest di partecipare in qualità di parte offesa, il processo fu diviso in 2 tronconi, il primo relativo al finanziamento dei partiti e il secondo relativo al falso in bilancio, che dovette ricominciare da zero.
Il processo All Iberian 1 si è concluso definitivamente il 22 novembre 2000, con la Cassazione che confermava il proscioglimento per intervenuta prescrizione del reato.
Oltre a dover ricominciare da zero per un vizio procedurale, come deciso dai giudici nel giugno del 1998, la seconda tranche del processo All Iberian dovette una seconda volta essere azzerata in quanto, il 12 marzo 1999, il tribunale, accogliendo un’eccezione relativa alla «totale indeterminatezza dei fatti» contestati, dichiarò nullo il precedente rinvio a giudizio per una «sostanziale equivocità dell’imputazione», rinviando il procedimento alla fase dell’udienza preliminare.
Il nuovo rinvio a giudizio portava la data del 24 novembre 1999, e fissava l’inizio del processo di primo grado al 7 aprile 2000. Ma una pronuncia della Cassazione del 9 febbraio 2001, rilevata l’incompatibilità di un giudice con il processo, riportò nuovamente il giudizio all’apertura del dibattimento. Dibattimento che riprese, davanti ad un nuovo giudice, il 22 febbraio dello stesso anno.
Il processo All Iberian 2 si è definitivamente concluso con l’assoluzione di Silvio Berlusconi (con formula perché il fatto non costituisce più reato in seguito alla riforma del diritto societario del Governo Berlusconi) emessa dal Tribunale di Milano il 26 settembre 2005.
Il processo All Iberian 2 è stato ed è tuttora un argomento di polemica politica. Lo schieramento del centrosinistra (e con esso i suoi sostenitori), infatti, ha accusato il Parlamento di aver approvato delle leggi ad personam, ossia delle norme che sarebbero state emanate al solo scopo di influire sui processi pendenti nei confronti dell’allora Presidente del Consiglio Berlusconi.
Le polemiche cominciarono già a seguito dell’emanazione della legge 367 del 2001 sulle rogatorie internazionali, che si diceva avrebbe portato alla conclusione anticipata del processo per sopravvenuta inutilizzabilità di alcuni documenti, ritenuti decisivi dall’accusa, provenienti dalla Svizzera. Tuttavia, la polemica non trovò conferma nei fatti. I documenti, infatti, furono utilizzati dal Tribunale a norma della stessa legge criticata.
Successivamente alla riforma del diritto societario, approvata dal Parlamento sotto il governo presieduto da Berlusconi, i critici del centrodestra rinnovarono la loro accusa al Parlamento, reo, a loro dire, di aver legiferato così da venire incontro ai desiderata giudiziari di Silvio Berlusconi.
L’applicazione della nuova normativa in materia di falso in bilancio, infatti, ed in particolare dei riformulati articoli 2621 e 2622 del codice civile, ha reso la condotta imputata a Berlusconi non più perseguibile penalmente. La norma infatti prevede la perseguibilità del reato a querela di parte, querela che non era stata presentata a suo tempo e che avrebbe costretto i giudici a prosciogliere l’imputato per difetto di causa di procedibilità. Il Tribunale, invece, ritenne di accogliere le richieste della difesa – l’accusa aveva chiesto che Berlusconi venisse prosciolto per prescrizione del reato - volte ad ottenere la più ampia formula assolutoria (la citata il fatto non costituisce più reato). Con la riforma, infatti, il reato di falso in bilancio, che vedeva ridursi i termini prescrizionali, è diventato perseguibile solo quando l’entità della falsa dichiarazione sia tale da aver creato degli effetti nocivi, non bastando che questi effetti rimangano potenziali.


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