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martedì 15 settembre 2020

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 15 settembre.
Il 15 settembre del 2001, nella pista Eurospeeday del Lausitzring nello stato di Brandeburgo in Germania, il pilota bolognese Alex Zanardi rimaneva vittima di un gravissimo incidente, a pochi mesi di distanza, e nella stessa pista, dove un altro pilota italiano (Michele Alboreto) aveva perso la vita.
Alessando Zanardi cominciò a correre nei Kart a 14 anni, distinguendosi poi nelle formule minori come un pilota veloce e incisivo. Nel 1991 Eddie Jordan lo chiamò in Formula 1 per sostituire Michael Schumacher, passato alla Benetton di Briatore. Successivamente passò alla Lotus, ma nel 94 la scuderia chiuse lasciandolo a piedi. La vera consacrazione avvenne nella formula americana, dove per due anni consecutivi, 97 e 98, vinse il campionato CART. Nel 99 tornò in Formula 1 per la Williams, con la quale non riuscì a conquistare nemmeno un punto, e non gli fu rinnovato il contratto per il 2000. Nel 2001 il ritorno alla CART, fino a quel 15 settembre. A 13 giri dalla fine, mentre era al comando, Zanardi si fermò ai box per un rabbocco di benzina. Nel rientro in pista, forse a causa di una macchia di olio sull'asfalto, perse il controllo della vettura che in testacoda si mise di traverso sulla pista proprio mentre arrivava ad altissima velocità Alex Tagliani, italo-canadese. L'inaudita violenza dell'impatto spezzò la vettura in due, proprio all'altezza delle gambe di Zanardi.
Le gambe furono amputate sopra il ginocchio, il sinistro, e subito sotto, il destro. Zanardi rimase in coma e in pericolo di vita per due settimane, nelle quali fu amputato anche il ginocchio destro, ma poi si riprese.
Grazie alla forza di volontà, a una grandissima voglia di rieducazione, e alle protesi costruite appositamente per lui dal centro protesi di Budrio, famoso in tutto il mondo, Zanardi non solo tornò a camminare, ma anche a correre in automobile, vincendo alcune gare nel 2005 e 2006.
Zanardi ha scritto, in collaborazione col giornalista Gianluca Gasparini, un'autobiografia dal titolo "Però, Zanardi da Castelmaggiore", della quale una casa di produzione americana ha comprato i diritti per lo sfruttamento cinematografico.
Nel 2012 ha partecipato alle Paraolimpiadi di Londra nella disciplina del paraciclismo, vincendo due ori e un argento.
L'anno dopo si conferma ai massimi livelli mondiali vincendo la coppa del Mondo, e 3 medaglie d'oro ai campionati mondiali.
Oggi Zanardi, un esempio per coloro che sono rimasti vittime di gravi incidenti, l'esempio che si può non solo tornare a vivere, ma anche ad essere protagonisti dei propri giorni con allegria e tanta autoironia, lotta nuovamente tra la vita e la morte a seguito di un altro incidente avvenuto il 19 giugno 2020 durante una staffetta di beneficenza su handbike, della quale ha perso il controllo scontrandosi con un mezzo articolato che proveniva in senso opposto.


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