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mercoledì 29 gennaio 2014

#La vera carne! #Maddalena Penitente (Antonio Canova) - Francesca Girotto



http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/83/Canova,_maddalena_penitente,_02.JPG

 Una straordinaria scultura di Antonio Canova, definito il moderno Fidia, che ha avuto il potere di acquisire nuova sensibilità presso i Romantici.
Effetti chiaroscurali e cromatici esaltati dall’estrema levigatezza della superficie. Il marmo sapientemente patinato è “ammorbidito” da uno strato di cera che conferisce una leggera colorazione ad alcune zone dell’epidermide in questa figura di emblematica raffinatezza, i capelli che avvolgono a cascata la schiena, estremamente composta nel suo dolore, silenziosamente afflitta, in rigorosa meditazione accanto ad un teschio. La scena è di un profondo realismo e quasi si possono vedere le lacrime scorrere lungo le guance. Canova, con quest’opera, osa sfidare le regole della scultura e, un po’ a disagio, avvicina la poetessa-viaggiatrice Federica Brun sollecitandone un giudizio.
  • Io taceva, ed egli come chi si sentisse leggermente offeso: “Ebbene, non vi piace?”
  • “Cher Canova, il me parait que vous avez là peint avec le ciseau, comme Mengs a souvent sculptè avec le pinceau” ( Caro Canova, mi sembra voi abbiate dipinto con lo scalpello, come Mengs, spesso, scolpisce col pennello).
E il Canova non potendo trattenere una sana risata: “Per Bacco, potrebbe essere che aveste ragione”.
L’artista riserba tutta la sua scienza, tutto il cuore e tutto l’estro per il marmo. Quindi la pietra che da lui riceve, per così dire, tutta la sua esistenza, acquista sotto la sua mano quella vita, quella grazia e quell’impronta degli affetti del suo stesso autore. Pregi a cui nulla potrebbe sostituirsi, e che fanno sì, che persino gli stessi falli vengano perdonati quando il cuore è quello che li commette.

Inviato da Francesca Girotto

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