Buongiorno, oggi è il 15 ottobre.
Il 15 ottobre 1675, nella parrocchia svedese di Torsåker, iniziò il processo che si doveva concludere con la più grande caccia alle streghe nella storia della Svezia, l’episodio fu l’apice dell’isteria collettiva che colpì il paese scandinavo nel tardo Seicento (Det Stora Oväsendet, 1668–1676).
Tutto ebbe inizio quando il parroco di Torsåker chiese al famoso “inquisitore” Lars Christophri Hornæus di investigare su alcuni presunti casi di stregoneria nella sua parrocchia: erano stati infatti segnalati casi di sparizione di bambini: essi subito furono associate al sabbath e all’isola demoniaca di Blockula.
Hornæus portò avanti velocemente le indagini, i documenti originali sono piuttosto scarni di notizie, ma una testimonianza resa anni dopo da parte di Brita Rufina, moglie del pastore-inquisitore, ampliò di molto la narrazione dell’evento. Hornæus utilizzò due ragazzi (detti visgossarna ossia “i ragazzi del racconto”), posti davanti alla porta della chiesa, affinché lo aiutassero a identificare il segno demoniaco sulle fronti di streghe e stregoni.
Anche la stessa Brita Rufina, secondo la testimonianza che essa stessa rese al nipote, fu indicata da uno dei ragazzi, ma ebbe la prontezza di schiaffeggiarlo immediatamente tanto che questi si scusò subito dicendo che il sole lo aveva accecato.
Con questo metodo vennero indicate e conseguentemente accusate più di 100 persone; tra queste furono 71 le condanne a morte, ben 65 riguardarono donne.
Venne istituita una commissione giudicante nel paese; nessuno dei membri aveva l’autorità per condannare a morte; secondo la legge svedese, infatti, le eventuali condanne andavano ratificate da una corte superiore, e comunque erano rari i casi in cui si giungeva a tanto.
A Torsåker, invece, si procedette direttamente senza consultare alcuna autorità superiore: gli stessi abitanti, parenti degli accusati, li circondarono con le picche e li condussero presso la “Montagna del Palo”.
Gli accusati piangevano, altri svennero e furono portati dai loro parenti nel luogo della condanna. Qui fu loro mozzata la testa, i corpi furono quindi spogliati e legati al palo a cui si diede fuoco finché le fiamme non si estinsero. Secondo Rufina, i parenti delle vittime tornarono alle loro case in stato di shock, non mostrando alcuna emozione visibile.
La caccia alle streghe durò ancora due anni, l’anno successivo a Stoccolma fu uccisa la presunta strega Malin Matsdotter, ma successivamente le autorità riuscirono a provare che il ragazzo che la accusava aveva mentito. Nel 1677 fu infine ordinato ai pastori di affermare, nelle loro parrocchie, che le streghe erano state scacciate definitivamente dal paese.
Nel frattempo, a Torsåker, i ragazzi che avevano accusato le 100 persone della parrocchia di essere in combutta con il Diavolo, furono ritrovati con la gola tagliata.
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