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domenica 2 ottobre 2022

Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 2 ottobre.
Il 2 ottobre 1935 le truppe italiane invadono l'Etiopia e danno inizio alla guerra.
La politica coloniale dell'Italia aveva ripreso slancio negli anni Venti, trovando una sua coerente giustificazione nell'ideologia fascista. Subito dopo l'avvento di Mussolini, la presenza italiana in Libia fu consolidata: fu ampliata l'occupazione della Tripolitania settentrionale (1923-1925) e della Tripolitania meridionale, mentre una dura repressione fu avviata in Cirenaica, guidata con successo dal generale Graziani.
Tra il 1923 ed il 1928 fu inoltre completata la conquista della Somalia, fino a quel momento limitata alla parte centrale del Paese.
In Etiopia, invece, il fascismo non ritenne, in questa prima fase, di modificare la situazione. Anzi, nel 1928 Italia ed Etiopia stipularono un patto di amicizia ed una convenzione stradale.
La decisione di intraprendere una campagna militare in Etiopia iniziò a maturare a partire dal 1930.
Il pretesto per l'avvio delle operazioni militari, i cui piani erano stati preparati già da tempo, fu offerto il 5 dicembre 1934 da un incidente presso la località di Ual-Ual, lungo la frontiera somala. L'imperatore d'Etiopia, Hailè Selassiè, preoccupato dai progetti italiani, si rivolse alla Società delle Nazioni, di cui il suo Paese era membro dal 1923. Ma Inghilterra e Francia, che non volevano alienarsi l'appoggio di Mussolini nel nuovo scenario politico d'Europa, impedirono di fatto che l'azione italiana fosse ostacolata. Solo in un secondo tempo, quando l'opinione pubblica internazionale iniziò a mobilitarsi contro la violenta aggressione dell'Italia, la Società delle Nazioni approvò una serie di sanzioni economiche contro l'Italia (ottobre 1935).
Il 2 ottobre 1935, in un famoso discorso pubblicato il giorno successivo su tutti i giornali italiani, Mussolini annunciò l'inizio di una guerra provocata senza alcuna causa plausibile, rispolverando come giustificazione la bruciante sconfitta subita dall'Italia alla fine del secolo precedente:
«Con l'Etiopia abbiamo pazientato quaranta anni! Ora basta!»
L'esito della guerra era facilmente immaginabile considerato l'enorme dispiegamento di mezzi disposto dall'Italia.
Le truppe italiane invasero l'Etiopia dall'Eritrea, occupando in breve tempo Adua, Axum, Adigrat, Macallè.
A metà novembre la direzione delle operazioni fu affidata al generale Pietro Badoglio, che, dopo aver affrontato la controffensiva etiopica, entrò ad Addis Abeba il 5 maggio 1936.
Il 9 maggio 1936 Mussolini poté proclamare la costituzione dell'Impero italiano di Etiopia, attribuendone la corona al Re d'Italia Vittorio Emanuele III.
Sono derivate molte canzoni dalla Guerra etiope: tra questa la più famosa è certamente Faccetta nera, cantata anche in dialetto romanesco, tedesco, inglese e francese.
Si ricordano anche Topolino va in Abissinia, Povero Selassiè, O morettina, Noi tireremo dritto, In Africa si va, Adua, Stornelli neri e L'ha detto Mussolini.
La Germania, aiutando segretamente l'Italia in questa impresa, si era avvicinata al nostro Paese ed insieme iniziarono a rappresentare un pericolo per la pace nel mondo. Mussolini prese accordi con la Germania anche in occasione della guerra civile scoppiata in Spagna nel 1936, inviando al capo delle "falangi" nazionaliste Francisco Franco, armi e volontari. Contemporaneamente, il ministro degli esteri Ciano, firmava con la Germania la convenzione denominata Asse Roma- Berlino, che rappresentava un'intesa politica e militare tra i due Paesi. Nel 1939, l'Asse venne rafforzato con il Patto D'Acciaio, con il quale Italia e Germania si appoggiavano a vicenda nel caso in cui una delle due si trovasse ad entrare in un conflitto. Nel trattato non si specificava se riguardava una guerra offensiva o aggressiva, perciò l'Italia si impegnava ad accettare qualsiasi decisione tedesca perdendo di fatto ogni autonomia politica. Hitler si proclamò Führer della Germania, nel 1933, e cominciò immediatamente una politica di forza. Nel 1938, l'Austria fu annessa alla Germania e, nello stesso anno, la stessa sorte toccò al territorio dei Sudeti. Nel 1939, attuò la spartizione della Cecoslovacchia, che fu divisa in due Stati dipendenti dalla Germania. Non soddisfatto, Hitler chiese alla Polonia la restituzione di Danzica, con la minaccia di una guerra. Quindi Inghilterra e Francia stipularono con la Polonia un'alleanza, per aiutare la Polonia in caso di guerra. La Russia, nel frattempo, trattava segretamente con la Germania giungendo ad un accordo russo-tedesco, dopo il quale la Germania invase la Polonia. Era l'inizio della seconda guerra mondiale.

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