Milvio Sodi pur essendo molto conosciuto per i ritratti, per me resta
l’artista delle rocce. Quando l’ho conosciuto, sette anni fa, le sue
rocce erano di colori sfumati, meno definiti, mentre nell’ultimo anno
hanno assunto colori vivaci, intensi e guizzanti.
Tra le rocce sono sempre nascoste forme umane, storie, percorsi, corpi o dettagli degli stessi. A volte sembra semplice individuarli altre volte sono nascosti tra le sfumature. Di lui hanno scritto molto e molti e, qualche anno fa, fece creare appositamente una carta da pacchi che poi ha utilizzato per il retro delle sue opere, dove ha inserito tutti i ritagli di giornale, in una composizione eterogenea di foto e di parole in bianco e nero.
Tra le rocce sono sempre nascoste forme umane, storie, percorsi, corpi o dettagli degli stessi. A volte sembra semplice individuarli altre volte sono nascosti tra le sfumature. Di lui hanno scritto molto e molti e, qualche anno fa, fece creare appositamente una carta da pacchi che poi ha utilizzato per il retro delle sue opere, dove ha inserito tutti i ritagli di giornale, in una composizione eterogenea di foto e di parole in bianco e nero.
da Il Pickwick
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