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venerdì 13 luglio 2012

#TradizioniItaliane: Aiutare per non dimenticare di Roberta Accademica




Il mio amico Angelo mi ha invitata ad una festa che si sarebbe tenuta domenica 08 /07 /2012 nella campagna di Crespignaga Di Maser in Provincia di Treviso. Dopo una settimana di attesa è arrivata la domenica, il mio amico passa a prendermi, lui mi aveva entusiasmata con i suoi ricordi, il pensiero di andare a vedere la trebbiatura fatta nel modo antico che io non conoscevo mi rendeva felice. 



Lui mi ha raccontato che un imprenditore del posto ha deciso con una manifestazione di mettere a conoscenza, più che altro non far dimenticare il lavoro dei campi di un tempo, e far conoscere le grandi fatiche che facevano le persone che sono venute prime di noi.
Deciso che una volta all’anno regala ai suoi concittadini una bellissima festa, fatta di amici e volontari che lo aiutano cucinando polenta con farina bianca e gialla, poi formaggi di ogni tipo, la soppressa prodotto tipico del posto, e carne alla brace, il tutto annaffiato da un buon bicchier di vino, acqua freschissima, e un ottima birra, ai lati del capannone dove servivano queste buone cose, aveva messo delle scatole per raccogliere offerte che poi lui devolve in beneficenza.


 
Torniamo alla festa, in fondo al campo messi in ordinata fila svettavano i trattori antichi, per mostrare il loro splendore dai più antichi hai più moderni, ma sempre vecchi, poi un trattore piccino, io avevo pensato per i ragazzi, invece Angelo mi ha spiegato che quello si usa in posti stretti ma nelle gallerie delle miniere, poi la trebbia una macchina che sembra un mostro, ma che meraviglia questa grande macchina attaccata con una cinghia al volano di un trattore, che con la sua potenza la fa funzionare.


 

  

Sono arrivati due carri pieni di spighe ed è cominciata cosi la festa, molte persone intorno con grandi cappelli di paglia per ripararsi dal grande sole, si sono appostati nei vari punti di funzionamento della trebbia, chi caricava le spighe, chi sotto a vedere se tutto funzionava bene, un secchio sotto per raccogliere il frumento, lo riempivano e pesavano solo una volta per fare la misura che corrisponde ad un sacco.


 
Io facevo le foto in mezzo a molta polvere, fatta dalla paglia che volava tutto intorno, si avvicina una donna come un tempo arriva con un secchio d’acqua per servirla loro, davvero avranno avuto la gola secca in quel grande polverone, sapeste che bello dopo una decina di minuti sono cominciate ad uscire le prime balle di paglia.


 

 In mezzo a quel prato ho visto moltissime persone con i capelli bianchi, si raccontavano le esperienze passate e le loro fatiche, raccontandole hai ragazzini che li guardavano con occhi increduli, ho fatto questo scritto per passare anche a voi la mia esperienza l’iniziativa di questa persona che con il suo fare fa del bene sia alle persone vicine, che a quelle lontane con la raccolta dei soldini che poi devolve in beneficenza.

 Robbi










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