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giovedì 16 ottobre 2014

#ART3.0AutoRiTratto di #LuigiPetracchi


ART 3.0: AutoRiTratto di Luigi Petracchi

                                                         Leggi l'intervista
 
Scritto da Catia Giaccherini



 “Ogni arte e ogni scienza può, mediante un’opportuna trasposizione, assumere un valore esoterico  autentico”.  René Guénon, L’esoterismo di Dante. Inizia così l’ultimo catalogo di Luigi Petracchi.



  Quando ti sei accorto di voler essere un artista?
All’età di otto anni. All’inizio della terza elementare, ho ricevuto dai miei genitori, assieme ad un astuccio nuovo contenente i soliti oggetti rituali, una grande scatola di matite colorate.





lunedì 13 ottobre 2014

#ArteInItaly #OpereDiGiotto: La Madonna di Borgo San Lorenzo


 

 La Madonna di Borgo San Lorenzo è un dipinto frammentario a tempera e oro su tavola, dimensioni  81,5x41cm attribuito a Giotto,  databile al 1290 -1295  circa e conservato nella Pieve di San Lorenzo a Borgo San Lorenzo. Sebbene non ancora assegnata con certezza al maestro, è assai probabile che si tratti di una delle più antiche opere del suo catalogo, dipinta quando aveva circa vent'anni.

tratto da it.wikipedia.or

domenica 12 ottobre 2014

#ArteInItaly #OpereDi #Giotto: Ascensione (Assisi)





L'Ascensione è un affresco  (500x400 cm) attribuito al giovane Giotto,   databile al 1291-1295  circa e situato nella fascia superiore della controfacciata della Basilica superiore di Assisi

 tratto da  Wikipedia.org

sabato 11 ottobre 2014

#ART3.0: Autoritratto di #MassimoLomi


 


ART 3.0: Autoritratto di Massimo Lomi

                                                    Leggi l'intervista

Scritto da Catia Giaccherini



In casa ha sempre respirato l’arte, tra musei e mostre, fino a fare, della sua passione, la sua professione. Nasce fotografo e questo si riflette nelle sue opere che hanno sempre un taglio tipicamente fotografico. A inizio anni ’90 trova vicino alla sua casa di Fiumalbo uno sportello di legno e decide di dipingerlo. Il padre guardando l’opera commenta: “Veramente bello, peccato che l’hai dipinto su uno sportello.”



sabato 6 settembre 2014

#OpereDi #MarcChagall: Io e Il Villaggio




  Io e il villaggio è un dipinto (191x150 cm) realizzato nel 1911  dal pittore Marc Chagall  È conservato nel Museum of Modern Art di New York.

Il quadro raffigura l'idealizzazione del tipo di comunità dove crebbe Chagall, in cui uomini e animali vivono in armonia.

fonte it.wikipedia.org


mercoledì 20 agosto 2014

#Italy #Cascate di #Monte Gelato- Lazio



   


 Cascate di Monte Gelato nella Valle del Treja, Mazzano Romano (Roma)

 A Monte Gelato, il fiume Treja scorre su cascate tra gli alberi. Queste cascate sono alquanto affascinanti e meritano una breve visita. Sono più uno specchio d'acqua amato dai bambini del posto in estate che un'attrazione turistica, sebbene qui vi siano anche state girate scene di diversi film. Nelle vicinanze ci sono gli importanti resti di un mulino ad acqua utilizzato dal 1830 fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

 

 fonte  roma-info.net/cascatedimontegelato.htm

 

lunedì 18 agosto 2014

#Italy: #Lago di #Tovel - Il lago rosso - #Tuenno - Trentino Alto Adige


 imm. da .meteoweb.eu/wp-content/lago-di-Tovel.

Il lago di Tovel è un lago alpino  situato sul territorio del comune di Tuenno prov. di Trento   ad un'altezza di 1178  metri s.l.m. all'interno del Parco Naturale Adamello Brenta. È stato anche chiamato lago degli orsi perché sono presenti alcuni orsi bruni nella valle, e lago rosso per il fenomeno dell'arrossamento delle sue acque, che avveniva fino al 1964 per azione di un'alga  (Glenodinium sanguineum)

  
 imm. fotografieitalia.it/foto/LAGO DI TOVEL

Con una superficie di 370 000 m², fa parte del bacino idrografico   del Noce-Tresenga e, con istituzione datata 19 settembre 1980, è tutelato come zona umida di importanza internazionale dallo Stato, in base alla Convenzione di Ramsar.

Oltre ai principali immissari, lungo la sponda sud occidentale sono diffuse alcune piccole sorgenti perilaquali, le quali nonostante la scarsa portata, rappresentano in realtà la punta dell'iceberg del grande flusso d'acqua che alimenta il lago direttamente dal fondo. Queste acque sorgive provengono dalla località Pozzol, un'ampia depressione situata circa un chilometro a monte, dove il torrente Santa Maria Flavona si esaurisce scomparendo nel terreno. Il terreno particolarmente poroso viene quindi attraversato dall'acqua sino a raggiungere la falda acquifera;  questo fa sì che tutti gli spazi vuoti del terreno siano completamente saturi d'acqua. L'acqua di falda ha un movimento lento ma costante verso valle e le sorgenti perilacuali rappresentano il punto in cui la falda acquifera incontranuovamente la superficie. Il punto di intersezione coincide esattamente con le sponde del lago.
Il lago è popolato da alcune specie di pesci tra cui il rinomato salmerino alpino,  il sanguinerola,  l'alborella cisalpina ( Alburnus arborella) ed il cobite barbatello, quattro differenti specie di piccoli pesci autoctoni. Attorno alle acque del lago si trovano anche alcuni esemplari di biscia dal collare,  un serpente non velenoso.
Presso la sponda meridionale del lago è presente una stazione meteo-idrica.

  
imm. it.wikipedia.org/wiki/Lago_di_Tovel#mediaviewer/File:Tovel-rosso.

Il lago di Tovel è noto per il caratteristico arrossamento che avveniva nelle sue acque, dovuto all'azione di un' un alga conosciuta col nome di Tovellia sanguinea.Il fenomeno dell'arrossamento si verificava in estate durante i mesi più caldi. L'arrossamento del Lago di Tovel cessò nell'estate del 1964. Alcuni recenti studi hanno stabilito che la sparizione potrebbe essere dovuta alla mancanza del carico organico (azoto e fosforo) proveniente dalle modalità di monticazione  delle mandrie di bovini che pascolavano nei pressi del lago. La tovellia è stata recentemente identificata in almeno un altro lago alpino, il Seealpsee  in Svizzera.


Secondo una leggenda locale anticamente viveva nella zona la principessa Tresenga, figlia dell'ultimo re di Ragoli: essa veniva chiesta in moglie da molti pretendenti, ma ella li rifiutò tutti. Uno di loro, Lavinto re di Tuenno, non si rassegnò e quando le sue offerte vennero respinte per l'ennesima volta mandò un esercito contro Ragoli nel tentativo di indurre Tresenga a più miti consigli. Il caso volle che né lei, né il suo popolo, volessero essere sottomessi dall'arrogante re di Tuenno e, pur inferiori in forza e numero, risposero all'attacco; la principessa stessa non si tirò indietro e marciò alla testa della sua gente. La battaglia ebbe luogo sulle rive del lago e vide i paesani di Ragoli soccombere sotto i colpi dei soldati di Tuenno. Tresenga alla fine trovò la morte per mano di Lavinto, che la uccise con un colpo di spada. Alla fine della giornata il lago era rosso per il sangue dei morti e si dice che sia per questo che ancora oggi si colora, per ricordare il coraggio degli abitanti di Ragoli e della loro principessa che ancora oggi, la notte, si siede sulle rive del lago a piangere per la sorte della sua gente.


 Sotto un immagine panoramica di Tuenno

 imm.albergotuenno.com/ 


Sunto tratto da  it.wikipedia.org/wiki/Lago di Tovel

domenica 17 agosto 2014

#Italy #Cascate del #Nardis - Val di Genova - Dolomiti del Brenta - Trento



imm, da  it.wikipedia.org/wiki/Cascate_Nardis
  Le cascate Nardis, oltre 130 metri tra le montagne del Parco Naturale Adamello Brenta. Sono le più note della Val di Genova, conosciuta come valle delle cascate per la grande abbondanza di salti d'acqua: le cascate Nardis scendono dalla Presanella compiendo un salto che dai 921 metri scende per oltre 130 con una pendenza tra i 55 e i 65 gradi. La valle è tutta caratterizzata da terrazzamenti e scavi prodotti dall'acqua e dalla formazione glaciale che rendono il territorio particolarmente ricco di cascate.
La vaporizzazione dell'acqua all'impatto con la roccia e la particolare angolazione della luce al tramonto rendono la cascata suggestiva in ogni momento della giornata. La cascata è accessibile arrivando al rifugio Nardis da Carisolo.

 fonte: visittrentino.it

sabato 16 agosto 2014

#Italy #Parco delle #Cascate di Molina - Fumane - Verona




imm. da holidayverona.com/Cascate-Molina

 tourism.verona.it/uploads/Parco-delle-cascate-di-Molina.jpg

 IL Parco delle Cascate di Molina si deve all’intuizione del professor Giuseppe Perin, geologo e confratello dell’ordine di Don Calabria. Colpito dall’unicità della zona delle cascate, propose alla comunità di Molina e alle autorità locali di costituire il parco, che attira ogni anno tra i 30.000 e i 50.000 visitatori. A Molina, si respira l’atmosfera magica di un piccolo borgo medievale. Il nome di questo villaggio in pietra deriva dalla presenza dei mulini nel paese e lungo la valle, nelle vicinanze. Da visitare sicuramente il Museo Botanico della Lessinia di Molina, inaugurato nel 1981 e il Riparo Solinas, attualmente noto come Grotta di Fumane, scoperta nel 1962, abitato per un lunghissimo periodo dall’uomo di Neanderthal (60.000 anni fa) e poi dall’Homo sapiens dell’Aurignaziano, circa 34.000 a 32.000 anni fa, fino al crollo della grotta che si presume risalga a 25.000 anni fa, come conseguenza ed effetto di una glaciazione.
La terza domenica di luglio si svolge la festa delle cascate.

 fonte: blog.viaggiverdi.it




giovedì 14 agosto 2014

#Italy #CascateDi #Aquafraggia - Piuro - Valchiavenna - Sondrio


 imm. da valchiavenna.com/postimg/Cascate-Acquafraggia.jpg
Le Cascate dell’Acquafraggia, di Borgonuovo, nel comune di Piuro in Valchiavenna, provengono dal Pizzo Lago a quota 3050 metri. L´origine del nome Acqua Fraggia, deriva da “acqua fracta”, cioè torrente continuamente interrotto da cascate. Le cascate, davvero imponenti, impressionarono pure Leonardo da Vinci che “trovandosi a passare per Valle di Chiavenna” ne ammirò la bellezza selvaggia e le menzionò nel suo “Codice Atlantico”: “Su per detto fiume (la Mera) si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere…“.
La presenza di un percorso attrezzato all’interno del parco permette di visitare da vicino l’ambiente che circonda le cascate, e dalle terrazze panoramiche lungo il sentiero, si può ammirare l´intera vallata fin verso la piana di Chiavenna.
Diversi itinerari escursionistici, all’interno del parco, hanno come punto di partenza le Cascate dell’Acqua Fraggia.

 fonte   blog.viaggiverdi.it


giovedì 7 agosto 2014

#Statue Famose: La #Sfinge di Giza #Egitto



 imm da gizzeta.it
La Sfinge di Giza

Guardia alla piramide di Chefren, la Sfinge è la più antica scultura monumentale d'Egitto. Gli archeologi la collocano intorno al 2500 a.c. ne attribuiscono l'ispirazione di Chefren. È alta 20 m. e ha il corpo allungato, le zampe protese e un copricapo reale.
Fu scolpita in un affioramento di roccia naturale sulla lui base furono aggiunti alcuni blocchi di pietra in occasione delle numerose ristrutturazioni, a partire dalla XVIII dinastia. 

Sono tanti i racconti sul naso della Sfinge di Giza, secondo le quali la sua distruzione avvenne o per  un colpo sparato da un mamelucco, un ottomano o un francese. In realtà andò perso prima del XV secolo. 

In origine la Sfinge aveva anche una finta barba stilizzata, simbolo di regalità, ma anch'essa scomparve. Un pezzo di roccia prelevato dal luogo in cui essa sorgeva sulla sabbia oggi è conservato nel British Museum di Londra.
Di fronte alla statua sorgono i resti del Tempio della Sfinge, attualmente chiuso al pubblico. L'area circostante la Sfinge è accessìbile dal tempio della Valle di Chefren, uno dei più antichi templi ancora esistenti in Egitto

 Il tempio funge ora da piattaforma di osservazione per il pubblico in estasi davanti alla Sfinge, la favolosa creatura con corpo di leone e volto umano, nota ai primi arabi come Abu el-Hai, Padre del Terrore. Sebbene sia un soggetto anche troppo dibattuto, una teoria vuole che sia antecedente all' epoca egizia, frutto di una civiltà molto più antica e scomparsa, gli archeologi concordano nel ritenere che la Sfinge sia stata scolpita durante il regno di Chefren.
Si tratterebbe infatti di una raffigurazione emblematica del re, il cui corpo leonino costituirebbe l'archetipo della regalità e la testa regale, cinta dal nemes (copricapo portato dai soli faraoni), il potere. Intagliata in un unico sperone roccioso, tranne le zampe realizzate con blocchi di riporto, rappresenta il più antico esempio di scultura monumentale dell'antico Egitto.

 Alcune parti della creatura spiccano per il loro biancore, risultante dai lavori di restauro intrapresi negli anni '90, anche se sono documentati lavori risalenti alla XVIII Dinastia, quando fu posta la stele che si erge tuttora fra le zampe anteriori, che descrive come il faraone Thutmosi IV liberò il monumento dalle sabbie che la ricoprivano


Fonte del testo: egittopercaso.net/piramidi

martedì 5 agosto 2014

#Statue famose: Il #Buddha di Maitreya #Leshan #Cina




 imm. da it.wikipedia.org


 Il Buddha gigante di Leshan   è la più grande statua di pietra di Budda  del mondo. Essa è scolpita nella roccia nel punto in cui confluiscono i fiumi Minjiang, Dadu e Qingyi, vicino alla città di Leshan nella parte meridionale della provincia di Sichuan, in Cina.   La scultura è posta di fronte al Monte Emei,   con i fiumi che scorrono ai suoi piedi.
La costruzione dell'opera iniziò nel 713, condotta da un monaco  cinese di nome Haitong. Egli sperava che il Buddha avrebbe calmato le acque turbolente che affliggevano le navi mercantili   che scendevano la corrente dei fiumi. Secondo quanto narra la leggenda, quando i fondi per la costruzione della statua stavano scarseggiando il monaco si cavò i suoi stessi occhi   per provare la sua buona fede e sincerità. La statua venne completata dai suoi discepoli 90 anni dopo. Pare che l'enorme massa di roccia rimossa per la costruzione dell'opera e depositata nei fiumi ai piedi della statua abbia effettivamente alterato il corso delle acque, col risultato che la navigazione divenne più sicura.
Nel 1996 l'area dei Monti Emei, compresa l'area ove si trova la statua del Buddha gigante di Leshan, è stata inserita nell'elenco dei Patrimoni dell'umanita dell'Unesco.
La statua, alta 71 metri, rappresenta un Buddha di Maitreya in posizione seduta, con le mani appoggiate sulle ginocchia. Le spalle sono larghe 28 metri e sull' unghia più piccola ci si potrebbe comodamente sedere una persona. Un motto   locale recita che "la montagna è un Buddha e il Buddha è una montagna": questo anche a causa del fatto che la catena montuosa   in cui la statua si trova ha una vaga rassomiglianza (se vista dal fiume) con le forme di un Buddha dormiente, con la statua gigante al centro.

fonte it.wikipedia.org

giovedì 31 luglio 2014

#Statue famose: La #Sirenetta di #Copenhagen - Danimarca


 imm, da volareweekend.com/copenhagen-sirenetta.jpg



La Sirenetta” si trova nel porto della città di Copenhagen, in Danimarca, e raffigura l’eroina di una fiaba di Hans Christian Andersen. Si tratta di una scultura piuttosto piccola, di appena 1,25 m di altezza e del peso di 175 kg, ma ciò non ne ha impedito la popolarità. La costruzione della Sirenetta venne commissionata allo scultore Edward Eriksen nel 1909 da Carl Jacobsen, figlio del fondatore di Carlsberg, il quale era rimasto affascinato da un adattamento della favola come balletto. Nel corso degli anni, la statua della Sirenetta venne vandalizzata più volte, motivo per il quale è stata rimpiazzata con una nuova sirenetta identica costituita da un unico blocco metallico lavorato.

 

 fonte gizzeta.it

martedì 29 luglio 2014

# Statue famose: La #Venere di #Milo



 imm. da it.wikipedia.org/wiki/Venere_di_Milo

La Venere di Milo è una delle più celebri statue greche. Si tratta di una scultura di marmo pario   (h. 202 cm), priva delle braccia e del basamento originale, conservata nel Museo del Louvre a Parigi. Sulla base di un'iscrizione riportata su tale basamento (andato perduto) si ritiene che si tratti di un'opera di Alessandro Antiochia.  In passato, alcuni attribuirono erroneamente l'opera a Prassitele.

  fonte:it.wikipedia.org 

domenica 27 luglio 2014

#Italy: IsolaDi #Murano #Venezia


 imm. da sea-seek.com/images/x1/3/10/Murano.

Divisa in nove isolette, attraversata da un ampio canale, Murano è l’isola del vetro soffiato: una tradizione antica, tuttora vivissima, che ha visto impegnate in questa magica lavorazione intere generazioni di muranesi. Il Museo del Vetro è oggi meta irrinunciabile per chi voglia documentarsi sull’arte della produzione vetraria a Venezia.

 imm. da /europeforvisitors.com/venice/murano glass museum
 A Palazzo Giustiniani, un tempo prestigiosa sede dei Vescovi di Torcello, il museo presenta una ricchissima collezione di oggetti e vetri decorati prodotti dal XV sec. ai giorni nostri, testimonianze dei mutamenti del gusto e dello stile, della sperimentazione di nuove tecniche, di una tradizione a cui l’isola deve la propria ricchezza e notorietà.

 imm. dablogimgs.only-apartments.com/murano-glass-venice.jpg

A poca distanza dal museo, la Basilica dei Santi Maria e Donato rappresenta uno dei migliori esempi di stile veneto-bizantino: interessanti le decorazioni esterne dell’abside e, all’interno, i mosaici del pavimento con motivi ornamentali che risalgono all’epoca della costruzione della basilica (1140). Delle originali decorazioni interne rimane un mosaico bizantino mentre la lunetta sopra la porta del Battistero fa da cornice a un dipinto di L. Bastiani (1484).

 imm. da i1.trekearth.com/photos/44740/s.s.-maria-e-donato.jpg
L'isola è raggiungibile con i mezzi pubblici dell'ACTV, sia da Piazzale Roma che dalle Fondamenta Nuove

 fonte: turismovenezia.it/L-isola-di-Murano

lunedì 14 luglio 2014

#Vacanze #Isola d'Elba: Le Ceramiche di #Italo Bolano a cura di Roberta Accademica




Sempre all' Elba cercando la  villa “San Martino” abbiamo imboccato una stradina sulla sinistra, alla fine di questa strada abbiamo trovato un percorso fatto di tantissime ceramiche, un percorso dentro un giardino “diciamo una piccola fortuna “ per una stradina presa per errore.





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Questa scritta all'entrata è curiosa, ci si augura non rispecchi la realtà..



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Posto le foto come le ho viste mi piace condividerle con voi, non posso spiegarvi nulla, dato che ci hanno lasciato entrare...  ma nessuno ci ha accompagnato nel percorso perché impegnati nei preparativi di una mostra. Ci hanno dato una grande opportunità.









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Anche le piante sono pensate artisticamente, peccato non esserci soffermati di più ma la nostra meta era un'altra...





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Con queste immagini concludo il mio brevissimo percorso, mi auguro che qualcuno di voi più esperto di me possa comprendere queste bellissime ceramiche.





 Roberta Accademica

giovedì 19 giugno 2014

#TiAmo... ma #SonofeliceAnche #SenzadiTe di Jaime Jaramillo



 imm. 4.bp.blogspot.com/


"Il vero amore è un'arte divina che ti libera, mentre la dipendenza ti incatena e ti fa soffrire".
Se una persona a te cara minaccia di andarsene? Se sei costretto a rinunciare a una vecchia abitudine?Ecco che dentro di te si crea un enorme vuoto, che ti fa perdere la gioia di vivere e la sicurezza in te stesso. La dipendenza verso gli altri, le cose o le consuetudini è una delle cause principali della tua sofferenza. Liberarsi dai legami che ti imprigionano è possibile! In quest'opera, Jaime Jaramillo ti propone semplici e facili strumenti per stimolare la tua coscienza per essere libero da ogni attaccamento, in modo da vivere la realtà attraverso gli occhi del vero amore. Se ti risvegli dallo stato di incoscienza, niente più ti turberà e vivrai la tua vita con pienezza e consapevolezza.


  Jaime Jaramillo - Ti Amo... ma Sono Felice anche Senza di Te

sabato 14 giugno 2014

#L'universoInteroinun #Bicchieredivino - Richard Feynman


imm. boorp.com



Una volta un poeta disse: «L'universo intero è in un bicchiere di vino». Probabilmente non sapremo mai in che senso lo disse, perché i poeti non scrivono per essere compresi.
Ma è vero che se osserviamo un bicchiere di vino abbastanza attentamente vediamo l'intero universo. Ci sono le cose della fisica: il liquido turbolento e in evaporazione in funzione del vento e del tempo, il riflesso sul vetro del bicchiere, e la nostra immaginazione aggiunge gli atomi. Il vetro è un distillato di rocce della Terra, e nella sua composizione vediamo i segreti dell'età dell'universo, e l'evoluzione delle stelle. Ci sono i fermenti, gli enzimi, i substrati e i prodotti. Nel vino si trova la grande generalizzazione: tutta la vita è fermentazione. Non si può scoprire la chimica del vino senza scoprire, come fece Louis Pasteur, la causa di molte malattie.
Com'è vivido il novello, che imprime la sua esistenza nella consapevolezza di chi lo osserva! Se le nostre fragili menti, per convenienza, dividono il bicchiere di vino, l'universo, in parti (fisica, biologia, geologia, astronomia, psicologia e così via) ricordiamo sempre che la natura non lo sa! Quindi rimettiamo tutto insieme, e non dimentichiamo qual è il suo scopo. Togliamoci un ultimo piacere: beviamo, e dimentichiamo!

 Richard Feynman, L'universo intero in un bicchiere di vino da da Sei pezzi facili

giovedì 17 aprile 2014

#Impara l'arte, non metterti da parte - I #Linguaggi dell'arte contemporanea di Monica Yellnikoff


M. Duchamp, Il grande
vetro - La Mariée mise
à nu par ses
célibataires, même,
1915-23. Pittura a olio,
piombo, polvere su
vetro, Philadelphia
Museum of Art.




I linguaggi dell'arte contemporanea
di Monica Yellnikoff

Secondo appuntamento

Regia di Sophie e Masaniello il Làzzaro



Clicca sul link per ascoltare

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