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sabato 18 maggio 2024

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 18 maggio.
Il 18 maggio 1810 nasce a Murano Francesco Maria Piave.
Librettista, destinato dal padre alla carriera ecclesiastica, abbandonata nel 1827, si trasferì a Roma, dove venne nominato socio dell’Accademia Tiberina, al cui interno ebbe modo di conoscere Giuseppe Gioachino Belli, che gli dedicò il sonetto Al Signor Francesco Maria Piave. Tornato a Venezia nel 1838, quattro anni più tardi venne assunto come poeta del Teatro La Fenice. Il 10 agosto 1843, scrivendo all’amico Jacopo Ferretti – conosciuto ai tempi del soggiorno romano – Piave parla della sua prima collaborazione con Verdi (Ernani, andato in scena alla Fenice il 9 marzo 1844), che permise al librettista di entrare a pieno diritto nella stretta cerchia dei verseggiatori d’opera più ricercati dell’epoca, scrivendo testi – solo per citarne alcuni – per Mercadante, Pacini e Braga. Piave fu il più prolifico librettista verdiano, componendo nell’arco di diciotto anni ben dieci titoli per il Maestro: oltre al già citato Ernani, verseggiò I due Foscari (3 novembre 1844), Macbeth (14 marzo 1847), di cui curò anche la seconda versione (21 aprile 1865), Il corsaro (25 ottobre 1848), Stiffelio (16 novembre 1850), Rigoletto (11 marzo 1851), La traviata (6 marzo 1853), Simon Boccanegra (12 marzo 1857), Aroldo (16 agosto 1857), rifacimento di Stiffelio, e La forza del destino (10 novembre 1862). Le ragioni del duraturo sodalizio tra Verdi e Piave sono da ricercare principalmente nella capacità del librettista di adattarsi con estrema flessibilità alle esigenze musicali imposte dal Maestro, accettando persino – su iniziativa di Verdi – le umilianti revisioni di Macbeth e di Simon Boccanegra rispettivamente ad opera di Andrea Maffei e Giuseppe Montanelli. In segno di profonda riconoscenza, nel 1867 Verdi fornì un consistente aiuto economico alla famiglia di Piave, il quale non poté più provvedere al sostentamento di moglie e figlia a causa di un invalidante attacco apoplettico.
Piave morì qualche anno dopo, il 5 marzo 1876 a Milano. Verdi provvedette perfino alle spese di funerale e sepoltura al Cimitero Monumentale della città. In seguito i suoi resti sono stati trasferiti in un’ampia celletta nella Cripta del Famedio dello stesso Monumentale.

venerdì 17 maggio 2024

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 17 maggio.
Il 17 maggio 1941 un giovane ragazzo albanese attenta alla vita di Re Vittorio Emanuele III.
L'occupazione italiana del Regno di Albania ebbe luogo tra il 1939 e il 1943, quando la corona del Regno Albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III d'Italia, a seguito della guerra promossa dal regime fascista e dell'instaurazione del Protettorato Italiano del Regno d'Albania.
Vittorio Emanuele III decise di visitare l'Albania il 12 aprile 1941 ,ma arrivò nel paese un mese più tardi, dopo essere stato rassicurato dalla polizia fascista italiana di Tirana che fossero state adottate tutte le misure di sicurezza. Vasil Laçi, un ragazzo di 19 anni, seppe della visita di Vittorio Emanuele in Albania quindici giorni prima del suo arrivo, il 2 maggio 1941. Successivamente riuscì a trovare un lavoro presso l'Hotel International, dove Vittorio Emanuele sarebbe rimasto. Il ragazzo che tanto odiava gli invasori prese in prestito una pistola Beretta M1915 da  un altro albanese. Il 17 maggio 1941, Vasil Laci,  indossando il costume tradizionale albanese, prese di mira la macchina in cui Vittorio Emanuele e Shefqet Bej Verlaci, primo ministro albanese, viaggiavano accompagnati dai ministri del governo. Sparò quattro colpi verso di loro gridando "Viva l'Albania! Abbasso il fascismo", ma non riuscì ad uccidere nessuno.
Laçi venne arrestato immediatamente e giustiziato per impiccagione dieci giorni dopo. fu uno dei primi ad essere dichiarato "Eroe popolare d'Albania". Il suo tentativo di assassinare il re d'Italia è stato drammatizzato in primo luogo in un libro e poi in un film nel 1980 intitolato "pallottole per l'imperatore" (in albanese: Plumba Perandorit ). Un monumento a Tirana è stato eretto per onorare le sue azioni.

giovedì 16 maggio 2024

#Almanaccoquotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 16 maggio.
Il 16 maggio 1905 nasce Henry Fonda.
Henry Jaynes Fonda nasce il 16 maggio 1905 a Grand Island, nel Nebraska. I suoi antenati erano coloni olandesi fondatori della città di Fonda nello stato di New York.
Dopo essersi iscritto alla facoltà di giornalismo nell'università del Minnesota, abbandona gli studi per dedicarsi alla recitazione, prima alla Cape Cod University Players e poi a Broadway, dove si esibisce dal 1926 al 1934. Qui conosce James Stewart, che diverrà suo grande amico, e incontra l'attrice Margaret Sullavan, che sarà la prima delle sue cinque mogli (seguiranno Frances Seymour Brokaw, Susan Blanchard, Afdera Franchetti e Shirley Adams).
L'esordio cinematografico arriva nel 1935 con la versione cinematografica di The Farmer Takes a Wife, famosa commedia di Broadway interpretata a teatro dallo stesso Fonda.
L'anno successivo con Il sentiero del pino solitario di Henry Hataway ottiene il grande successo a Hollywood, diventando uno dei divi più popolari di sempre, e rimanendo legato al personaggio dell'eroe dotato di una forte integrità morale. Seguono rapidamente altri titoli di vario genere, come lo storico La figlia del vento di William Wyler, insieme a Bette Davis, l'oscuro dramma Sono innocente di Fritz Lang, la commedia Nel mondo della luna, l'avventuroso Il falco del nord.
Dal 1939 inizia una preziosa collaborazione con il maestro John Ford: sotto la sua direzione Fonda interpreterà numerosi personaggi indimenticabili in film storici come Alba di gloria del 1939, nel quale incarna un memorabile Abraham Lincoln; La più grande avventura, ambientato durante la Guerra d'indipendenza americana; l'intenso dramma sociale Furore del 1940, che gli vale la candidatura all'Oscar; il capolavoro Sfida infernale del 1946, dove è il mitico Wyatt Earp; La croce di fuoco del 1947, nel quale veste gli abiti talari di un missionario in fuga; il Massacro di Fort Apache del 1948, e infine il bellico Mister Roberts del 1955, in coppia con un giovane Jack Lemmon.
Parallelamente, non mancano le collaborazioni con altri registi, per pellicole di svariato genere: veste i panni di Jesse James in Jess il bandito e del fratello di James in Il vendicatore di Jess il bandito di Lang, ma si cimenta anche con un registro da commedia in Lady Eva di Preston Sturges, ne Il magnifico fannullone, dove è un simpatico buono a nulla, e in La strada della felicità di King Vidor. Notevole anche in ruoli romantici, come quelli in L'uomo questo dominatore, in Ragazze che sognano e ne L'amante immortale di Otto Preminger.
Dopo una breve pausa sfruttata per riprendere il lavoro teatrale, Fonda torna nel mondo del cinema nel 1956 nella trasposizione di Guerra e Pace di King Vidor e nel Ladro di Alfred Hitchcock, cui segue una delle sue performance più memorabili, quella nel capolavoro di impegno civile La parola ai giurati di Sidney Lumet, che in seguito lo vorrà anche nella commedia Fascino del palcoscenico e in A prova di errore, sulla tragedia della Guerra fredda.
Per Otto Preminger, invece, recita nell'intenso dramma politico Tempesta su Washington e nel bellico Prima vittoria. Non rinuncia però a praticare uno dei generi che lo ha reso famoso, il western, prendendo parte ad altri titoli degni di nota, come Ultima notte a Warlock di Edward Dmytryk, e l'affresco collettivo La conquista del West (tra i registi anche Ford). Presente nel film bellico corale Il giorno più lungo, cui seguono anche La battaglia dei giganti e La guerra segreta, non si fa mancare nemmeno i sentimentali L'uomo che capiva le donne e Donne, v'insegno come si seduce un uomo.
Henry Fonda ha accompagnato il western anche nella sua fase più crepuscolare e malinconica, dove a dominare sono soprattutto antieroi cinici e spietati (significativo è il titolo di un film bellico cui partecipa in questo periodo, Non è più tempo d'eroi di Robert Aldrich). Dopo alcuni western classici, ormai fuori tempo massimo, come Posta grossa a Dodge City, Gli indomabili dell'Arizona, Tempo di terrore e L'ora della furia, lo troviamo, infatti, nel lirico e nostalgico C'era una volta il West di Sergio Leone, insieme a Claudia Cardinale, nel polveroso Uomini e cobra di Joseph L. Mankiewicz con Kirk Douglas, ma anche nella commedia di Gene Kelly Non stuzzicate i cowboys che dormono e persino la parodia spaghetti-western Il mio nome è Nessuno di Tonino Valerii. Conclusasi l'era del western, Fonda si converte al genere poliziesco, anch'esso divenuto violento e spietato, partecipando a film come Squadra omicidi sparate a vista del maestro Don Siegel e Lo strangolatore di Boston di Richard Fleischer.
Negli anni seguenti Fonda passa dallo storico Mussolini: Ultimo atto di Carlo Lizzani, al film testamento di Billy Wilder Fedora, finendo anche in produzioni di serie B, come Tentacoli, Swarm e Meteor. La sua carriera raggiunge il culmine con la vittoria del premio Oscar come migliore attore protagonista nel 1982 per l'interpretazione nel commovente Sul lago dorato di Mark Rydell, accanto alla figlia Jane Fonda e alla veterana Katharine Hepburn (ma l'attore aveva già ricevuto un Oscar alla carriera l'anno prima).
Si spegne il 12 agosto 1982 a Los Angeles, in California.

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