
I
rappresentanti del clero francese inviati al Concilio di Trento del
1562 avevano espresso chiaramente la posizione di Caterina de Medici che
sottolineava un cattivo uso delle ricchezze del Clero e negligenza nei
loro doveri.
Le richieste della Francia erano di avere la comunione
sotto le due specie (per i protestanti e per i cattolici), la messa in
lingua volgare e non solo in latino, il divieto da parte della Chiesa di
amministrare la giustizia terrena dietro pagamento di un indulto.
Ricordo che fu proprio lo zio di Caterina, Leone X, a creare un
tariffario per procurarsi la remissioni dai vari peccati. Tutto aveva un
prezzo e quando scrivo tutto intendo proprio ogni forma di crimine
compresi quelli non ancora commessi ma che si pensava di poter
commettere. Questo servì alla Chiesa per finanziare la Cappella Sistina e
le varie guerre di quegli anni. Con questo sistema molti sacerdoti si
erano sposati e molti crimini erano stati condonati.
Gli articoli
di riforma vennero proposti al Concilio proprio nel momento in cui
Caterina de Medici faceva decretare la vendita generale dei beni
temporali della Chiesa in Francia per riordinare le finanze francesi
dissestate dai governi precedenti e dalle guerre tra protestanti e
cattolici.
Si opposero a queste richieste Italiani e Spagnoli. Vi
ricordo che ancora oggi in Italia la Chiesa non paga l'ICI a differenza
di altri stati europei.
Per tornare al Concilio, questo si chiuse
senza tener conto delle richieste della Francia anzi ribadendo la
presenza reale nell'Eucarestia, la salvezza dietro pagamento, le
intercessione dei santi, il valore delle indulgenze. (immagine di
Botero, Il Cardinale -1993)
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