Buongiorno, oggi è il 25 gennaio.
Il 25 gennaio 2018 a Pioltello il convoglio di Trenord numero 10452 che collega Cremona a Milano Porta Garibaldi con 350 pendolari a bordo uscì dai binari a pochi km di distanza dalla stazione di Pioltello a causa della rottura di un giunto tra i binari. Il mezzo aveva sbattuto contro un palo della luce e poi era deragliato. Nell’incidente morirono tre passeggere mentre decine di persone rimasero ferite.
Il treno "viaggiava ad una velocità di 130 chilometri all'ora nel punto di rottura del giunto: in quel tratto la velocità consentita era di 180 km/h, ma con quel tipo di ammaloramento avrebbe dovuto viaggiare a 50 km/h". Lo ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano in una conferenza stampa, assieme al collega Leonardo Lesti e a rappresentanti della Polizia e della Polfer che hanno condotto le indagini, chiuse a carico di 12 persone, tra cui la società Rfi, gestore dell'infrastruttura ferroviaria, l'ad Maurizio Gentile, altri dirigenti e due ex vertici dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie.
I pm hanno ripercorso le omissioni contestate nell'atto di chiusura indagini, ribadendo come si legge anche negli atti, che Rfi ha tratto "un vantaggio patrimoniale" dalle omissioni dei dirigenti. La prima segnalazione sul giunto è dell'agosto 2017, ma l'intervento di sostituzione fu programmato per l'aprile 2018, a disastro avvenuto. "La sostituzione di un giunto richiede circa 2 o 3 ore ed è necessario sospendere la circolazione. Deve essere così e spesso si fa di notte, quando la circolazione dei treni è minore". Lo ha detto Marco Napoli, capo del nucleo investigativo della Polfer, che ha indagato sul treno deragliato. "Se ci sono delle criticità emergenti, si deve sempre sospendere la circolazione" anche in orario diurno, hanno spiegato gli agenti della Polfer. Nel corso della conferenza stampa è anche stato mostrato un calco 3 D del giunto che si è rotto in prossimità della stazione di Pioltello e che ha fatto sì che il treno uscisse dai binari, oltre a un video con la ricostruzione dell'accaduto.
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