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Leggere, potere leggere, avere il
gusto di leggere, è un privilegio. È un privilegio della nostra
intelligenza, che trova nei libri l’alimento primo dell’informazione e
gli stimoli al confronto, alla critica, allo sviluppo. È un privilegio
della fantasia, che attraverso le parole scritte nei secoli si apre il
varco verso l’esplorazione fantastica dell’immaginario, del mareggiare
delle altre possibilità tra le quali si è costruita l’esperienza reale
degli esseri umani. È un privilegio della nostra vita pratica, perfino
economica: chi ha il gusto di leggere non è mai solo e, con spesa assai
modesta, può intessere i più affascinanti colloqui, assistere agli
spettacoli più fastosi. Non c’è cocktail party, non c’è terrazza, non
happening, non premiere che offra quello che chi ha gusto di lettura può
trovare solo allungando la mano verso un qualsiasi modesto palchetto di
biblioteca. Non c’è Palazzo che valga quello di Armida, o quell’
hegeliano castello del sapere dalle cento e cento porte, dove suonano
solo le quiete voci della conoscenza e della fantasia. E mentre altre
esperienze si consumano nel ripetersi, nel leggere, invece, come ha
detto una volta un poeta, dieci e dieci volte possiamo tornare sullo
stesso testo, ogni volta riscoprendone un nuovo senso, un più sottile
piacere.
Tullio de Mauro - da
Il gusto della lettura
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