Cerca nel web

giovedì 25 gennaio 2018

#Almanacco quotidiano, a cura di #MarioBattacchi

Buongiorno, oggi è il 25 gennaio.
Il 25 gennaio 1890 Nellie Bly completa il suo giro del mondo in 72 giorni.
A Washington, il Wall Street Journal l' ha chiamata "la madre di tutte le giornaliste".
è stata la prima, grande inviata della storia, una Barzini senior in gonnella, una antesignana di Oriana Fallaci, senza averne peraltro le doti di scrittrice. Il modello di intere generazioni di "girl reporters", come venivano dette a cavallo del secolo. Una femminista ante litteram e una riformatrice sociale. Una rivoluzionaria di straordinari intraprendenza e coraggio. La personificazione del giornalismo della "belle epoque", arrischiato ma con un forte contenuto politico.
Il suo "nome de plume" era Nellie Bly, tratto da una ballata di Stephen Collins Foster sulle donne nere, quello vero era Elisabeth Jane Cochran, la tredicesima di quindici figli di un ricco giudice della Pennsylvania.
Per quasi mezzo secolo, fu una protagonista della scena americana: i contemporanei le dedicarono canzoni, saggi, persino giochi di società . Non demeritò nulla. Le sue imprese entrarono nel folclore popolare, dal giro del mondo in settantadue giorni, suggeritole dal romanzo di Jules Verne, all' internamento volontario in un manicomio, per poterne denunciare le storture.
Se il giornalismo è una realtà viva, lo si deve anche a Nellie Bly. Fu lei a creare il moderno reportage: l'inchiesta sulla corruzione, l'intervista al ricercato, la vita tra le prostitute, e così di seguito, spesso rischiando l'incolumità e la reputazione. E ad aprire alle donne un'attività che era monopolio degli uomini, fino ad affiancarli come inviata di guerra nelle trincee dell'Europa. I giornali se la disputarono con cifre favolose, e i colleghi la idolatrarono e temettero. A lei Brooke Kroeger, una delle migliori giornaliste americane d'oggi, ha dedicato una biografia, "Nellie Bly", editore Times Books, che ha il ritmo del romanzo. Hollywood pensa già di farne un film: la figura di Nellie Bly, iconoclasta e provocatoria, è più attuale che mai. Per i lettori è una riscoperta, la prova che anche nell'età vittoriana, età di puritanesimo e di conformismo, esplosero fermenti irrefrenabili. E che spesso la funzione di rottura spettò alle donne, come Alessandra Kollontai nella rivoluzione bolscevica.
Elisabeth Jane Cochran nasce ad Apollo, in Pennsylvania, il 5 maggio del 1864, in piena guerra civile. Il padre giudice è anche un piccolo industriale: la avvia agli studi, e la destina all'insegnamento, iscrivendola all'istituto magistrale dell'Indiana. La sua morte nell'81 riduce la famiglia in povertà in pochi anni. Elisabeth è costretta ad abbandonare il college e a trasferirsi con i fratelli e le sorelle a Pittsburgh, il massimo centro industriale della zona. Nell'85 è alla disperata ricerca di un lavoro. Una "column", un editoriale di Erasmus Wilson sul Pittsburgh Dispatch, farà la sua fortuna. Wilson è un noto letterato e conservatore, e teorizza che la casa è il posto della donna. Elisabeth scrive al giornale una lettera furente: "è facile per Wilson sdottorare, ma io come mangio?", e firma "un'orfanella abbandonata". La lettera è scritta con passione totale e Wilson la mostra al direttore del Dispatch, George Madden. Questi ne rimane impressionato, e mette un' inserzione sul giornale: "Orfanella abbandonata, vieni a visitarci". Elisabeth corre ed è assunta su due piedi: cinque dollari alla settimana per inchieste traumatiche nel mondo femminile. Nellie Bly, lo pseudonimo le viene affibbiato dallo stesso Madden, si butta a capofitto dove nessuna donna reporter è ancora stata, dalle fabbriche di tessuti alle acciaierie. E porta alla luce una realtà angosciante: il lavoro nero infantile, la prostituzione, l'alcolismo. Desta scalpore la sua inchiesta sulle donne operaie, donne sole, che per divertirsi alla sera danno la caccia ai maschi, le "man masher", le mangiatrici d'uomini.
In capo a sette mesi, Nellie Bly ha la sua "column" come Erasmus Wilson, e attacca tutti, la Chiesa, il governo, il matrimonio. Un trionfo per una ventiduenne. Ma a lei non basta. Chiede e ottiene di essere mandata come corrispondente a Città del Messico, con la madre come chaperon. Ci resterà sei mesi: il "porfiriato", il regime di Porfirio Diaz, la disgusta. "è la peggiore delle monarchie", scrive. Rientra, pubblica un libro sulle sue esperienze messicane, e si fa mandare a New York. Ha una sfrenata ambizione e un progetto segreto: il passaggio a uno dei quotidiani della grande mela, il Tribune, il Sun o il New York World di Joseph Pulitzer (in quegli anni, il Times è ancora considerato serie B).
Entrare in uno dei tre "bigs" non è facile neppure per Nellie Bly. Ma con una serie di espedienti, e sfruttando la propria bellezza, riesce a intervistare i direttori per il Pittsburgh Dispatch. E quello del New York World accetta di metterla alla prova: la assumerà se riuscirà a farsi internare nel più famigerato manicomio newyorchese. Joseph Pulitzer, il magnate della carta stampata del tempo, crede nel cosiddetto nuovo giornalismo. E quel manicomio, il Backwell Asylum, è stato immortalato nel '40 da un visitatore illustre, Charles Dickens, nei suoi "Appunti americani". L' inchiesta di Nellie Bly è un capolavoro. Sotto falso nome, la giovane giornalista si sistema presso un affittacamere, in capo a una settimana simula continui attacchi di pazzia, e viene ricoverata d'urgenza in preda a presunta amnesia. Tutti i giornali ne parlano: chi è l' affascinante sventurata? La grande mela lo scopre dopo dieci giorni, quando l' avvocato del New York World va letteralmente a liberarla. Gli articoli suscitano un entusiasmo tale che vengono raccolti in un volume, il bestseller dell'anno. L'ambiziosa Nellie Bly è una superstar.
Oggi che le donne formano il sessanta per cento degli iscritti ai corsi di giornalismo delle università americane, carriere del genere non possono ripetersi. Diventare la più famosa giornalista d'America a ventiquattro anni è pressoché impossibile. Ma più che per la fulmineità della sua ascesa, spiega Brooke Kroeger, Nellie Bly va presa a modello per la sua costanza e la sua coerenza. Non spreca infatti i suoi trionfi, se ne serve per migliorare il suo lavoro e per praticare i principi in cui crede. Nel corso di un decennio, Nellie Bly lega il suo nome alla prima tangentopoli, la denuncia dei lobbisti del Parlamento dello Stato di New York. Alla riforma delle carceri, dove ripete l'exploit del Blackwell Asylum. Alla sconfitta del commercio dei neonati (ne comprerà uno per avere delle prove). E al viaggio intorno al mondo in settantadue giorni, in cui farà la conoscenza sia di Jules Verne sia dell'Italia, che percorrerà in treno da Torino a Brindisi. Ma le sfuggono, come confesserà , "due delle cose più importanti della vita", l'amore e il successo letterario. Fallisce il tentativo di trasformarsi in un autore di gialli, i "Nellie Bly's misteries". E una serie di relazioni sbagliate la conduce al matrimonio con un miliardario più anziano di lei di quarant'anni, Robert Seaman. Alla sua morte, Nellie Bly lascia il giornalismo per fare l'industriale. Un industriale illuminato, che costruisce una clinica per i dipendenti, gli dà la pensione, li rende azionisti delle sue fabbriche, mette i bambini negli asili. Ma anche un industriale ingenuo, che si lascerà derubare dai suoi dirigenti e finirà in bancarotta. Nellie Bly torna a scrivere dalle trincee dell'Europa nella Prima guerra mondiale, ma è una rentrèe controversa, troppo filotedesca. E la sua ultima campagna, per l' infanzia abbandonata, viene stroncata dalla morte nel 1922. Paradossalmente, per oltre ottanta anni, Nellie Bly verrà ricordata quasi esclusivamente nei libri per bambini. Fino alla sua riscoperta.

sabato 6 gennaio 2018

Buon anno nuovo!

Anche quest'anno la nostra cara amica Ilana Yahav ci fa i suoi auguri di buon Anno Nuovo con la sua ultima creazione. Lo condividiamo con Voi per farvi i nostri migliori auguri per uno splendido 2018!


Cerca nel blog

Archivio blog