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sabato 28 febbraio 2015

#ART 3.0 #AutoRiTratto di #BarbaraCalonaci



Mi colpirono le tende tra le stanze, tende e non porte proprio ad indicare questa grande esigenza di apertura e di libertà. È un’artista molto sensibile e ha un rifiuto totale verso la violenza. Ha una straordinaria capacità di comprendere chiunque nel suo mondo vasto e accogliente. A volte sembra vivere in un’altra dimensione, il tempo la disturba, non concepisce il passato oltre i due o tre anni ed è spontanea e sincera con chiunque. Le sue opere sono in pietra, creta, marmo e a questa fissità della materia impone il movimento, la sensibilità e la leggerezza del suo animo.
Si dedica a chi è meno fortunato promuovendo l’arte come forma di espressione e portale dimensionale verso la felicità.
da il pickwick it

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sabato 21 febbraio 2015

# ART3.0 #AutoRiTratto di #PaoloGalletti




Paolo Galletti è un sognatore, un idealista. A sedici anni si trova ad osservare il cambiamento dall’alto delle splendide mura perfettamente integre di Lucca, protetto dall’accelerazione industriale degli anni ‘70. Il cuore di Lucca si raggiunge attraverso le porte che, nei suoi dipinti, assumono la dimensione di portali chimerici, attraverso i quali si può raggiungere qualcosa di prezioso, di magico, di armonico.
Nei quadri dedicati a Lucca sembra che ogni tetto, ogni albero, ogni palazzo storico voglia in ogni modo restare racchiuso in quelle mura pur ammiccando allo spettatore e facendo bella mostra di sé. Le mura − così riconoscibili anche se distanti dalla realtà − trattengono, quasi a fatica, come una chioccia i pulcini, tutti gli edifici stringendoli in un grande morbido abbraccio. Ecco come Galletti riesce ad umanizzare ogni singola pietra di questa città, che vive nel suo cuore e diventa il centro pulsante delle sue opere. 
da il pickwick
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sabato 14 febbraio 2015

#ART3.0 #AutoRiTratto di #AndreaNicita



 Se tu potessi suggerire un'idea per valorizzare gli artisti contemporanei cosa suggeriresti?
So che potrebbe essere un’operazione pazzesca, ma andrebbe creata una sorta di “classifica” dell’artista in base alla sua educazione, agli anni di esperienza, al curriculum: un po’ come si fa per assumere del personale in una azienda.
Dopo di che verrebbero creati "livelli" di artisti: quelli da gallerie e quelli amatoriali, perché è giusto che, anche chi dipinge per hobby, possa esporre.

da Il Pickwick 
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sabato 7 febbraio 2015

#ART3.0 #AutoRiTratto di #AntonioPossenti


La visita presso lo studio del Maestro Possenti è sempre un momento di grande gioia. Da fuori suono il campanello sul quale appaiono i nomi di grandi artisti del passato, quasi ad indicare una continuità ma anche un momento ludico verso l’ignaro visitatore; poco sopra, a penna e scritto con grafia piccola piccola, anche il cognome di Possenti.
Si accede da un corridoio quasi scavato nella pietra, stretto e buio, e si attende di vedere il maestro comparire sulla soglia come chi si trovi a consultare un saggio in un viaggio iniziatico. Del luogo in cui lavora − ah come vorrei avere le parole per descriverlo! − forse l’unica cosa che posso dire è che si tratta sicuramente di uno spazio magico. Tra le antiche mura gli occhi non potrebbero mai dirsi soddisfatti di esplorare: ci sarebbe sempre un angolo, un libro o un oggetto che meriterebbe di essere osservato ancora e ancora. Ogni cosa qui sembra godere di completa libertà e autonomia e così è possibile trovare una cravatta su una sedia, senza una gamba, o una pila di libri su oggetti rotondi ad indicare un equilibrio precario, anzi meglio, dinamico. 

da Il Pickwick

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martedì 3 febbraio 2015

#IlProfumo #PatrickSüskind


imm. da majorcashowroom.it


 Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini.
Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo.
Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell'apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l'aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente, non c'è modo di opporvisi.
Patrick Süskind, da "Il profumo"

lunedì 2 febbraio 2015

#SonettodellaScienza #EdgarAllanPoe




imm. da bluemountain.com edgar allan poe

Scienza, vera figlia ti mostri del Tempo annoso,
tu che ogni cosa trasmuti col penetrante occhio!
Ma dimmi, perche' al poeta cosi' dilani il cuore,
avvoltoio dalle ali grevi e opache?
Come potrebbe egli amarti? E giudicarti savia,
se mai volesti che libero n' andasse errando
a cercar tesori per i cieli gemmati?
Pure, si librava con intrepide ali.
Non hai tu sbalzato Diana dal suo carro?
E scacciato l' Amadriade dal bosco,
che in piu' felice stella trovo' riparo?
Non hai tu strappato la Naiade ai suoi flutti,
l' Elfo ai verdi prati e me stesso infine
al mio sogno estivo all' ombra del tamarindo?
(Edgar Allan Poe, "Sonetto alla Scienza")

domenica 1 febbraio 2015

#DueSigarette #CesarePavese



Imm. tratta dal web


Ogni notte è la liberazione. Si guarda i riflessi dell'asfalto sui corsi che si aprono lucidi al vento. Ogni rado passante ha una faccia e una storia. Ma a quest'ora non c'è più stanchezza: i lampioni a migliaia sono tutti per chi si sofferma a sfregare un cerino. La fiammella si spegne sul volto alla donna che mi ha chiesto un cerino. Si spegne nel vento e la donna delusa ne chiede un secondo che si spegne: la donna ora ride sommessa. Qui possiamo parlare a voce alta e gridare, chè nessuno ci sente. Leviamo gli sguardi alle tante finestre - occhi spenti che dormono e attendiamo. La donna si stringe le spalle e si lagna che ha perso la sciarpa a colori che la notte faceva da stufa. Ma basta appoggiarci contro l'angolo e il vento non è più che un soffio. Sull'asfalto consunto c'è già un mozzicone. Questa sciarpa veniva da Rio, ma dice la donna che è contenta d'averla perduta, perchè mi ha incontrato. Se la sciarpa veniva da Rio, è passata di notte sull'oceano inondato di luce dal gran transatlantico. Certo, notti di vento. E' il regalo di un suo marinaio. Non c'è più il marinaio. La donna bisbiglia che, se salgo con lei, me ne mostra il ritratto ricciolino e abbronzato. Viaggiava su sporchi vapori e puliva le macchine: io sono più bello. Sull'asfalto c'è due mozziconi. Guardiamo nel cielo: la finestra là in alto - mi addita la donna - la nostra. Ma lassù non c'è stufa. La notte, i vapori sperduti hanno pochi fanali o soltanto le stelle. Traversiamo l'asfalto a braccetto, giocando a scaldarci.

 Cesare Pavese, "Due sigarette"

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