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sabato 25 aprile 2015

#ART3.0: #AutoRiTratto di #MarcoColella Scritto da #CatiaGiaccherini



Le sue figurazioni connettono il soggetto allo spazio in una visione caleidoscopica prismatica, sottolineando i contorni, separando geometricamente le zone cromatiche, eppure sortendo l’effetto unificante di un’immagine congrua che non rinuncia ad evocare i volumi nei giochi di luce e d’ombra. I suoi racconti sono frammenti di vita, ritratti di invenzione, madonne oppure briganti, ma nella varietà tematica emerge l’imprinting di un’iconizzazione sua propria, negli occhi grandi e rettangolari come acquari, nelle labbra solide e chiuse, creando un pattern d’espressività che diviene sua sigla” (Roberta Fiorini, Galleria Simultanea Spazi d’Arte, Firenze).

da Il pickwick


lunedì 20 aprile 2015

ART 3.0: AutoRiTratto di Marco Orsucci

 
 
 

Marco Orsucci si racconta così prima di rispondere alle nostre domande: “Sono nato 'sfollato' nel '44 ad Altopascio da famiglia livornese. Figlio di orafo, probabilmente il mio destino sarebbe stato quello di intraprendere il mestiere di mio padre. La ventura (non posso dire fortuna) è stata quella di realizzare, da giovanissimo, piccole sculture in creta che hanno suscitato un coro di "ma quanto è bravo! Ma come è creativo! Mandiamolo a studiare a Firenze" e mi sono salvato da un istituto per geometri
 
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sabato 18 aprile 2015

#ART3.0 #AutoRiTratto di #FrancoMauroFranchi







Formose, cosciute, ricordano certe antiche madri tombali, scolpite con forma distorta, su lastre di pietra spessa e – come quelle madri arcaiche – si prestano all’osservazione umana e celeste. Sono, naturalmente, anche simboli, vere e proprie essenze metaforiche di fertilità: sembrano quasi presiedere e benedire – come regine – la nascita di un filo d’erba, la frescura della pioggia, l’orizonte tutto e, perchè no, il turista di passaggio. Donne, madri, forme in equilibrio che simboleggiano non solo la nascita ma la rinascita, in un continuo ciclo in divenire di vita eterna. Franchi cerca, attraverso gli occhi della mente, una bellezza primordiale e atavica.  Egli guarda, con gli strumenti di un attento osservatore e di un sapiente conoscitore, all’interno di una classicità scultorea. Indaga, studia, elabora e poi scolpisce o modella. Una ricerca mai affannosa, della figura, cardine e passepartout della sua arte. Figure divine, ma umanissime, di cui ci si innamora all’istante. Lo sguardo si posa sulla dolcezza delle curvature, percorrendo lentamente questa pelle di bronzo o di vetroresina: si viaggia, su questi corpi, come si viaggia attraversando un paese, un mondo, un universo.
da il pickwick

sabato 11 aprile 2015

#ART3.0 #AutoRiTratto di #SilviaLogi




Probabilmente me ne ero già accorta da bambina. Disegnavo molto bene e avevo una creatività vivace anche nell’inventare giochi, ma poi scelte di vita diverse, mi hanno portata a dimenticare il mio sogno. Dopo una lunghissima pausa tutto questo è riemerso verso i trentacinque anni. Più che una scoperta è stata una vera rivoluzione infatti ad un certo punto della mia vita che era già impostata con un lavoro come impiegata nel settore commerciale e la famiglia con due figli che occupava il resto del tempo libero ecco che è tornata l’arte.
da il pickwick

domenica 5 aprile 2015

Auguri di buona Pasqua!

 Li facciamo con l'ultima creazione della nostra amica Ilana Yahav, accompagnata dalla musica di Vito Terribile. E non ci resta che di associarci al pensiero di Ilana: non sempre i miracoli accadono. Bisogna prenderne atto e... darsi da fare!

sabato 4 aprile 2015

#ART3.0 #AutoRiTratto di #PaolaVallini


 Fin da ragazzina cercavo di colorare la realtà. Usavo pastelli e tempere, colori ad olio per imprimere un mio segno, un mio colore, per cambiare ciò che vedevo. Era un bisogno interiore. Ancora non mi era chiaro dove questo bisogno mi avrebbe portata. Cominciai a muovere i primi passi nel mondo dell’arte iniziando ad esporre alla fine degli anni ‘80, ma fu soltanto più tardi, quando il flusso creativo era così abbondante, che capii che quella era la mia strada. Non fu un atto di semplice volontà: l’arte faceva parte di me.    

da il pickwick.it

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venerdì 3 aprile 2015

#Libroforum: Nadine #Gordimer - L'intruso a cura di #LinaMorselli e #AlessandroToppi

 LIBROFORUM: 
LINA MORSELLI
e
ALESSANDRO TOPPI
 ci parlano di Nadine Gordimer 
e del racconto L'intruso

Antologia da cui è stato tratto il racconto: - Il vestito di velluto rosso – a cura di Maria Paola Guarducci – ed. Gorèe
Di Nadine Gordimer segnalo le raccolte di racconti, in particolare “Beethoven era per un sedicesimo nero” ed. Feltrinelli
Su
- Kader Abdolah , “Ritratti e un vecchio sogno” (Iperborea), sulla vita di rifugiati stranieri in Sudafrica;
- Adriaaan van Dis, Tradimento, ritorno in Sudafrica (Iperborea), romanzo che indaga sull’effettiva riuscita dell’integrazione e del miglioramento delle condizioni di vita in Sudafrica, senza nascondere le disillusioni e i problemi, ma anche riaffermando i punti di forza di ieri e di oggi;
- Sindiwe Magona, Da madre a madre (Baldini e Castoldi), sulla vicenda realmente accaduta di un ragazzo nero che uccide una ragazza americana bianca, assoluta sostenitrice dell’integrazione e dell’uguaglianza. Il romanzo è una sorta di confronto tra le madri dei due ragazzi, alla ricerca di ragioni, disegnando e spiegando contesti sociali e ambientali, ricercando in sé l’essenza della maternità.
Per chi voglia un primo approccio alla letteratura africana post coloniale, consiglio la lettura della YTrilogia di Chinua Achebe (Il crollo – Ormai a disagio – La freccia di Dio) , edito da E/O.


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