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sabato 30 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti


Esergo di Manlio Lo Presti

Chi corre sempre saprà sempre meno cose di colui che resta calmo
e ascolta e riflette. (massima Tuareg)

in: V. BELTRAMI, Breviario per nomadi, Biblioteca del Vascello, pag. 57
www.raivaticano.it

#Spunti #PerLa #Vita


 imm. da psichefamiglia.it/index_donna_file/donna.jpg
 1-Ti amo non per chi sei ma per chi sono io quando sono con te.
2 -Nessuna persona merita le tue lacrime, e chi le merita sicuramente non ti farà piangere.
3 -Il fatto che una persona non ti ami come tu vorresti non vuol dire che non ti ami con tutta se stessa.
4 -Un vero amico è chi ti prende per la mano e ti tocca il cuore.
5 -Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduto accanto e sapere che non l’avrai mai.
6 -Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.
7 -Forse per il mondo sei solo una persona, ma per qualche persona sei tutto il mondo.
8 -Non passare il tempo con qualcuno che non sia disposto a passarlo con te.
9 -Forse Dio vuole che tu conosca molte persone sbagliate prima di conoscere la persona giusta, in modo che, quando finalmente la conoscerai, tu sappia essere grato.
10-Non piangere perché qualcosa finisce, sorridi perché è accaduta.
11-Ci sarà sempre chi ti critica, l’unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia, stando attento a chi darai fiducia due volte.
12-Cambia in una persona migliore e assicurati di sapere bene chi sei prima di conoscere qualcun’altro e aspettarti che questa persona sappia chi sei.
13-Non sforzarti tanto, le cose migliori accadono quando meno te le aspetti.
 

Gabriel García Márquez, Tutto quello che accade, accade per una ragione
 

venerdì 29 novembre 2013

#AmareSenza #Possedere


 
 imm. da static.tantasalute.it/625X0/www/tantasalute/it/img/morire-d-amore


Amare una persona è... averla senza possederla; darle il meglio di sé senza pretendere niente in cambio; desiderare di stare con lei, ma senza essere spinti dal bisogno di alleviare la propria solitudine; temere di perderla, ma senza essere gelosi; aver bisogno di lei, ma senza esserne dipendenti; aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine; essere legati a lei, pur restando liberi; essere tutt'uno, pur rimanendo se stessi.

  L'Arte di Amare e Farsi Amare - Omar Falworth

giovedì 28 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti



Esergo di Manlio Lo Presti

Mi piacciono le persone distratte. Significa che hanno idee e che sono buone.
I cattivi e gli stupidi hanno sempre presenza di spirito.

Ch. J. de Ligne, Aneddoti e ritratti, Sellerio, 1979, pag.157














http://fr.academic.ru/dic.nsf/frwiki/338736


#LaCosa #Migliore

 imm. da bargiomba.altervista.org/wp-content/uploads/2012/04/Tenersi-per-mano.

Ho sempre odiato la frase che dicono in tanti: 'Lei è la cosa migliore che mi sia mai capitata'. Una persona non è un fatto, le persone non 'capitano'. Tu non sei la cosa migliore che mi è capitata, tu sei la cosa migliore che è capitata in questo universo, tu sei la cosa migliore che esista o sia mai esistita.

  Laurie Frankel - tu, per ora #persempre

mercoledì 27 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti


Esergo di Manlio Lo Presti

Il merito più grande degli imbecilli è di far capire
agli altri che non lo sono.

A. CASIRAGHI, Aforismi sulla saggezza della morte, Shakespeare and Kafka, 1992, pag. 26



#SeLa #Vita

 
 imm. da simonaoberhammer.com/



Se la vita non ti ha risparmiato delusioni e sacrifici che importanza ha? Ricorda che sei ancora vivo,
in grado di respirare e pensare. Sii grato per le cose buone
che hai ricevuto. Fai tesoro delle sofferenze.
Spesso le disgrazie sono solo l'anticamera della fortuna.
In futuro, se vuoi imparare a sentire la voce di Dio,
devi liberare la mente mediante la preghiera e la meditazione. Agire solo dopo attenta osservazione e vivere sempre qui e ora. Rendi pura la tua parola e la bellezza del verbo tramite il silenzio. E cerca incessantemente di riconciliarti con te stesso e con gli altri. Solo così Dio ti parlerà nel silenzio e ti dirà che tutto ciò che esiste su questa terra è espressione del suo amore universale. 


 Hernàn Huarache Mamani, La Donna della Luce

martedì 26 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti


Esergo di Manlio Lo Presti

L'estate del 2012 è segnata da una recrudescenza di scandali.
Standard Chartered, gloriosa banca britannica molto radicata nei mercati asiatici è colta in flagrante complicità con l'Iran. Calpestando le sanzioni, ha nascosto 60.000 operazioni - per un valore di 250 miliardi di dollari - con il regime di Teheran.
La sua consorella HSBC confessa riciclaggio di denaro sporco dei narco trafficanti e continue violazioni delle leggi bancarie americane.


JP Morgan Chase ha un buco di bilancio da 6 miliardi di dollari per speculazioni illecite sui 
derivati.banditismo globale, Mondadori, 2013, pag. 31

#ITuoi #Pensieri


 imm. da vitatrentina.it/var/vitatrentina/storage/images/media/cumulus/donna_-_pensierosa

 Non dar lingua ai tuoi pensieri, e i pensieri aspetta di averli ben ponderati prima di convertirli in azioni. Sii affabile, ma non volgare; agli amici provati tieniti unito con vincoli d’acciaio, ma non farti venire il callo alla destra stringendo tutte le mani che incontri. Guardati dal cacciarti in risse: ma se proprio ti ci trovi, che il tuo avversario ne esca augurandosi di non incontrarti più. Ascolta tutte le opinioni, ma sii riservato nei tuoi giudizi. Elegante il vestire in proporzione ai mezzi, ma senza sfoggio; ricco, non stravagante; perché l’abito rivela l’uomo. Non chiedere né dare a prestito perché chi presta perde quasi sempre il denaro e l’amico, e il far debiti riduce il senso della parsimonia. E questo soprattutto: sii sincero con te stesso; e ne seguirà, come la notte segue il giorno, che non potrai essere falso con gli altri.

William Shakespeare, Amleto

lunedì 25 novembre 2013

#EnciclopediadelleDonne #25Novembre 1960 #Assassinate Le Sorelle Mirabal



 Enciclopedia delle donne
  Marinella Gargiulo
presenta
 
Le  Sorelle Mirabal
 
http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=251

Ojo de Agua (Santo Domingo): Patria 1924-1960; Minerva 1926-1960; Maria Teresa 1936-1960; Dedé 1925 - vivente
 
Aida Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa Mirabal nacquero a Ojo de Agua provincia di Salcedo nella Repubblica Dominicana da una famiglia benestante. Combatterono la dittatura(1930-1961) del dominicano Rafael Trujillo, con il nome di battaglia Las Mariposas (Le farfalle).
Il 25 novembre 1960 Minerva e Maria Teresa decidono di far visita ai loro mariti, Manolo Tavarez Justo e Leandro Guzman, detenuti in carcere. Patria, la sorella maggiore, vuole accompagnarle anche se suo marito è rinchiuso in un altro carcere e contro le preghiere della madre che teme per lei e per i suoi tre figli. L’intuizione della madre si rivela esatta: le tre donne vengono prese in un’imboscata da agenti del servizio segreto militare, torturate e uccise.
Il loro brutale assassinio risveglia l’indignazione popolare che porta nel 1961 all’assassinio di Trujillo e successivamente alla fine della dittatura.
Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 54/134, dichiara il 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in loro memoria.
La militanza politica delle tre sorelle Mariposas era iniziata quando Minerva, la più intellettuale delle tre, il 13 ottobre 1949, durante la festa di san Cristobal, organizzata dal dittatore per la società più ricca di Moca e Salcedo, aveva osato sfidarlo apertamente sostenendo le proprie idee politiche.
Quella data segna l’inizio delle rappresaglie contro Minerva e tutta la famiglia Mirabal, con periodi di detenzione in carcere per il padre e la confisca dei beni per la famiglia.
Minerva mostra fin da bambina un carattere forte e indipendente e una grande passione per la lettura, il suo paese e la libertà. La sua influenza sulle sorelle è notevole, soprattutto su Maria Teresa, la più piccola, che la prende a modello e cerca di emularla negli studi universitari, iscrivendosi ad Architettura, facoltà che non termina, conquistando soltanto il grado tecnico in Agrimensura.
Maria Teresa segue Minerva giovanissima nella militanza politica, dopo essersi fidanzata con un altro attivista politico, Leandro Guzmàn, amico del marito di Minerva.
Dopo la conclusione degli studi superiori Minerva chiede ai genitori il permesso di studiare Diritto all’Università (suo grande sogno fin dall’infanzia), ma la madre di oppone: conoscendo le sue spiccate idee politiche, teme per la sua incolumità. Per consolarla del diniego il padre le permette di imparare a guidare e le regala un automobile su cui, con grande audacia per i tempi, scorrazza da sola per tutta la provincia.
Ma nel 1952, all’età di ventisei anni, Minerva riesce a iscriversi all’Università di Santo Domingo, che frequenterà fra divieti e revoche. Dopo la laurea però non le viene consentito l’esercizio della professione.
Minerva, unica donna insieme a Dulce Tejada in un gruppo di uomini, il 9 gennaio del 1960 tiene nella sua casa la prima riunione di cospiratori contro il regime che segnò la nascita dell’organizzazione clandestina rivoluzionaria Movimento del 14 giugno e il cui presidente fu suo marito Manolo Tamarez Justo, assassinato nel 1963.
Minerva fu l’anima del movimento «Durante un’epoca di predominio dei valori tradizionalmente maschili di violenza, repressione e forza bruta, dove la dittatura non era altro se non l’iperbole del maschilismo, in questo mondo maschilista si erse Minerva per dimostrare fino a che punto ed in quale misura il femminile è una forma di dissidenza». (Dedè Mirabal)
Ben presto nel Movimento 14 giugno, oltre alla giovanissima (quando fu assassinata aveva soltanto venticinque anni) Maria Teresa e al marito, che già da anni erano attivisti politici, furono coinvolti anche la materna e solidale Patria e il marito Pedro Gonzalez.
Patria aveva abbandonato gli studi presso una scuola secondaria cattolica di La Vega (come farà Dedé per badare all’attività familiare) per sposare a sedici anni un agricoltore. Patria è molto religiosa e generosa, allegra e socievole; si definisce “andariega”, girovaga, perché ama molto viaggiare. Era madre di quattro figli (ma l’ultimo visse soltanto pochi mesi) e non esita ad aderire al movimento per « non permettere che i nostri figli crescano in questo regime corrotto e tirannico».
La loro opera rivoluzionaria è tanto efficace che il Dittatore in una visita a Salcedo esclama: «Ho solo due problemi: la Chiesa cattolica e le sorelle Mirabal».
Nell’anno 1960 Minerva e Maria Teresa vengono incarcerate due volte; la seconda volta vengono condannate a cinque anni di lavori forzati per avere attentato alla sicurezza nazionale, ma a causa della cattiva reputazione internazionale di Trujillo dopo l’attentato al presidente venezuelano Betancourt, vengono rilasciate e messe agli arresti domiciliari.
Anche i loro mariti e il marito di Patria, Pedro Gonzalez, vengono imprigionati e torturati.
Trujillo progetta il loro assassinio in modo che sembri un incidente, per non risvegliare le proteste nazionali e internazionali; infatti i corpi massacrati delle tre eroine vengono gettati con la loro macchina in un burrone.
L’assassinio delle sorelle Mirabal provoca una grandissima commozione in tutto il paese, che pure aveva sopportato per trent’anni la sanguinosa dittatura di Trujillo. La terribile notizia si diffonde come polvere, risvegliando coscienze in letargo.
L’ unica sorella sopravvissuta, perché non impegnata attivamente, Belgica Adele detta Dedé, ha dedicato la sua vita alla cura dei sei nipoti orfani: Nelson, Noris e Raul, figli di Patria; Minou e Manuelito, figli di Minerva, che avevano perso il padre e la madre, e Jaqueline figlia di Maria Teresa, che non aveva ancora compiuto due anni. Dedé esorcizzerà il rimorso per essere sopravvissuta alle amatissime sorelle dandosi il compito di custode della loro memoria: «Sopravvissi per raccontare la loro vita». Nel marzo 1999 ha pubblicato un libro di memorie Vivas in su jardin dedicato alle sorelle, le cui pagine sono definite come «fiori del giardino della casa museo dove rimarranno vive per sempre le mie farfalle».
La loro vita è stata narrata anche dalla scrittrice dominicana Julia Alvarez nel romanzo Il tempo delle farfalle (1994), da cui è stato tratto nel 2004 il film di Mariano Barroso In The time of Butterflies, con Salma Hayek. 

fonte:  http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=251

#Santa #Caterina da Siena #Patrona d'Italia

imm. da antoniomarianardi.it/images/1943-S.Caterina da Siena, olio su tavola cm.94x70

Caterina nasce a Siena nel popolare rione di Fontebranda nel cuore della contrada dell'Oca il 25 marzo 1347. E' la ventitreesima figlia del tintore Jacopo Benincasa e di sua moglie Lapa Piagenti. La gemella Giovanna morirà poco tempo dopo la nascita. Il suo carisma mistico (come viene chiamato dai cattolici) si rivela molto presto, tanto che a soli sei anni sostiene di aver visto, sospeso in aria sopra il tetto della basilica di San Domenico, il Signore Gesù seduto su di un bellissimo trono, vestito con abiti pontificali insieme ai santi Pietro, Paolo e Giovanni. A sette anni, quando le bambine sono ben lontane solo dal concepire una cosa simile, fa voto di verginità.
 In concomitanza con queste tendenze inizia, ancora bambina, a mortificarsi, soprattutto rinunciando a tutti i piaceri che in qualche modo avessero a che fare con il corpo. In particolare, evita di mangiare carne di animale. Per evitare i rimproveri dei genitori, passa il cibo di nascosto ai fratelli o lo distribuisce ai gatti di casa.

Verso i dodici anni i genitori decidono di maritarla. Evidentemente, non avevano ben compreso il carattere di Caterina, anche se in effetti le sue pratiche ascetiche erano condotte in solitudine. Ad ogni modo, pur di non concedere la sua mano, giunge a tagliarsi completamente i capelli, coprendosi il capo con un velo e chiudendosi in casa. Considerata affetta da una sorta di fanatismo giovanile, per piegarla la costringono a pesanti fatiche domestiche. La reazione è del tutto in linea con il suo misticismo. Si "barrica" all'interno della sua mente, chiudendosi del tutto al mondo esterno. Questo sarà, fra l'altro, uno dei suoi insegnamenti, quando, diventata ormai un simbolo, godrà del seguito di numerosi allievi.
Un bel giorno, però, la considerazione dei genitori cambia: il padre osserva che una colomba si posa sulla sua testa, mentre Caterina era intenta a pregare, e si convince che il suo fervore non è solo il frutto di un'esaltazione ma che si tratta di una vocazione veramente sentita e sincera.
A sedici anni, spinta da una visione di San Domenico, prende il velo del terz'ordine domenicano, pur continuando a restare nella propria casa. Semianalfabeta, quando cerca di imparare a leggere le lodi divine e le ore canoniche, fatica parecchi giorni, inutilmente. Chiede allora al Signore il dono di saper leggere che, a quanto riportano tutte le testimonianze e da quanto dice lei stessa, le è miracolosamente accordato.


Intanto, prende anche ad occuparsi dei lebbrosi presso l'ospedale locale. Scopre però che la vista dei moribondi e soprattutto dei corpi devastati e delle piaghe le genera orrore e ribrezzo. Per punirsi di questo, un giorno beve l'acqua che le era servita per lavare una ferita cancrenosa, dichiarando poi che "non aveva mai gustato cibo o bevanda tanto dolce e squisita." Dal quel momento, la ripugnanza passò.
A vent'anni si priva anche del pane, cibandosi solo di verdure crude, non dormiva che due ore per notte. La notte di carnevale del 1367 le appare Cristo  accompagnato dalla Vergine e da una folla di santi, e le dona un anello, sposandola misticamente. La visione sparisce, l'anello rimane, visibile solo a lei. In un'altra visione  Cristo le prende il cuore e lo porta via, al ritorno ne ha un altro vermiglio che dichiara essere il suo e che inserisce nel costato della Santa. Si dice che a ricordo del miracolo le rimase in quel punto una cicatrice.
La sua fama andava espandendosi, attorno a lei si raccoglieva una quantità di gente, chierici e laici, che prendono il nome di "Caterinati". Preoccupati, i domenicani la sottopongono ad un esame per appurarne l'ortodossia. Lo supera brillantemente e le assegnano un direttore spirituale, Raimondo da Capua, diventato in seguito il suo erede spirituale


Nel 1375 è incaricata dal papa di predicare la crociata a Pisa. Mentre è assorta in preghiera in una chiesetta del Lungarno, detta ora di Santa Caterina, riceve le stimmate che, come l'anello del matrimonio mistico, saranno visibili solo a lei. Nel 1376 è incaricata dai fiorentini di intercedere presso il papa per far togliere loro la scomunica che si erano guadagnati per aver formato una lega contro lo strapotere dei francesi. Caterina si reca ad Avignone con le sue discepole, un altare portatile e tre confessori al seguito, convince il papa, ma nel frattempo è cambiata la politica e il nuovo governo fiorentino se ne infischia della sua mediazione.
Però, durante il viaggio, convince il papa a rientrare a Roma. Nel 1378 è dunque convocata a Roma da Urbano VI perché lo aiuti a ristabilire l'unità della Chiesa, contro i francesi che a Fondi hanno eletto l'antipapa Clemente. Scende a Roma con discepoli e discepole, lo difende strenuamente, morendo sfinita dalle sofferenze fisiche mentre ancora sta combattendo. È il 29 aprile del 1380 e Caterina ha trentatré anni, un'età che non potrebbe essere più significativa....


Sarà sepolta nel cimitero di Santa Maria sopra Minerva. Tre anni dopo le sarà staccato il capo per portarlo a Siena. Quel che resta del corpo, smembrato per farne reliquie, è nel sarcofago sotto l'altare maggiore.
Ha lasciato circa quattrocento lettere scritte a tutti i potenti del suo tempo ed un "Dialogo della divina provvidenza" che è una delle più notevoli opere mistiche di tutti i tempi.
La figura di Santa Caterina da Siena ha ispirato numerosi artisti che l'hanno ritratta il più delle volte con l'abito domenicano, la corona di spine, reggendo in mano un cuore o un libro, un giglio o il crocefisso o una chiesa. Molti pittori predilessero i fantasiosi racconti della sua vita, come il matrimonio mistico, che si distingue da quello di Santa Caterina d'Alessandria, perché in questo caso il Cristo   è adulto.

È patrona d'Italia e protettrice delle infermiere.


fonte web: http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=101&biografia=S.+Caterina+da+Siena

domenica 24 novembre 2013

#EquilibrioFra #Istinto e ragione


 
imm. da donna.nanopress.it


Qualcuno molto tempo fa disse che la ragione per cui gli esseri umani sono superiori a tutte le altre creature e' che sono in grado di prendere decisioni per mezzo del ragionamento, mentre gli animali si basano solamente sull'istinto. Io credo invece che per essere veramente superiori dovremmo trovare il giusto equilibrio fra istinto e ragione.

Sergio Bambarén, Onda Perfetta.

sabato 23 novembre 2013

#IlNostro #Mondo



 
 imm. da immagineartigiana.it/



..Scegliamo il nostro mondo successivo
in base a ciò che noi apprendiamo in questo.
Se non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima,
con le stesse limitazioni.


Richard Bach, Il Gabbiano, Jonathan Livingston
 

venerdì 22 novembre 2013

#L'amore è #SempreNuovo

 
 
imm. da immaginiamore.net/
 
 
L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: 
ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. 
L'amore può condurci all'inferno o in paradiso, 
comunque ci porta sempre in qualche luogo.
E' necessario accettarlo, 
perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. 
Se non lo accettiamo, moriremo di fame 
pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: 
non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. 
E' necessario ricercare l'amore là dove si trova, 
anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, 
settimane di delusione e di tristezza. 
Perché, nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, 
anche l'amore muove per venirci incontro, e ci salva...
 
 Paulo Colho, Sulla Sponda del Fiume Piedra

giovedì 21 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti



Esergo di Manlio Lo Presti

Il XXI secolo segnerà l’avvento di una nuova era dei Titani in cui il globo sarà sottoposto a una inaudita accelerazione sotto la spinta di una tecnica
Improntata in modo esclusivo all'esattezza e alla funzionalità, che relegherà sempre più ai margini, tutte le forme di sapere umanistico, ritenuto inefficace e “superfluo”.


G. MARRAMAO, Passaggio a Occidente. Filosofia e globalizzazione, Boringhieri, 2003, pag. 29



w
ww.tempi.it -

#UnPiccolo #Uomo



 
imm. da semplicementeattrazione.it/wp-content/uploads/2011/09/felicità.jpg





Io credo
che se un piccolo uomo può ammirare l’Infinito
che si staglia davanti a sé, allora attraverso il
suo amore potrà travalicare le barriere del tempo
e dello spazio.
 


Francesco Patera, Il cuore in un cuore.

#ToccareLa #Pace



 imm. da .voglioviverecosi.com/



Non c’è bisogno di morire per entrare nel Regno dei Cieli. Anzi, dobbiamo essere completamente vivi. Inspirando ed espirando, abbracciando un bell’albero, siamo in paradiso. Praticando la respirazione consapevole, attenti ai nostri occhi, al cuore, al fegato, al non-mal di denti, siamo immediatamente trasportati in paradiso. La pace è a nostra disposizione. Non dobbiamo fare altro che toccarla. Quando siamo davvero vivi, possiamo vedere come l’albero sia parte del paradiso, e come anche noi ne siamo parte. Tutto l’universo sta cercando di rivelarci questa realtà, ma siamo così ciechi da investire le nostre risorse per tagliare gli alberi. Se vogliamo accedere al paradiso in Terra, ci basta un solo passo cosciente e un solo respiro cosciente. Quando tocchiamo la pace, ogni cosa diventa reale. Diventiamo noi stessi, pienamente vivi nel momento presente, e sia l’albero che il nostro bambino, così come ogni altra cosa, si rivelano a noi nel loro pieno splendore.

Thich Nhat Hanh, Toccare la pace

mercoledì 20 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti


Esergo di Manlio Lo Presti

Tutti vogliono il nostro bene.
Non fatevelo portar via!
S. LEC

in: C.A. BRIOSCHI, Il politico portatile, Guanda 2012, pag. 150



http://editoririuniti.net


Un #Illusione


 imm. da static.pourfemme.it/pfwww/fotogallery/625X0/18697/felice-liberta.jpg


Un proposito senza azione è soltanto una illusione.
Davanti ad una decisione, molte persone si paralizzano e sprecano ore, giorni e anni aspettando il momento giusto per intraprendere qualcosa o per fare il primo passo. Mentre loro valutano e ponderano, la vita va avanti. E così, aspettando l’occasione giusta, perdiamo momenti preziosi.

Jaime Jaramillo, Ti amo ma sono felice anche senza di te

martedì 19 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti


Esergo di Manlio Lo Presti

"Che cosa occorre per dire NO?" chiese un monaco.
"La potenza del SI" rispose Joshu.

F. MASINI, Pensare il Buddha, Castelvecchi, 2013 ,pag. 43





#TrovareLa #Vita



imm. da panorama.it/images/f/e/felicita/9035575-1/felicita_h_partb.jpg







Possiamo trovare la vita solo nel momento presente. Penso che dovremmo istituire un giorno di vacanza per celebrare questo fatto. Ci sono festività per così tante occasioni importanti: Natale, Capodanno, la festa della mamma e quella del papà, persino il giorno della Terra, perché allora non celebrare un giorno nel quale sia possibile vivere felici nel momento presente per tutto il giorno? Vorrei proprio dichiarare oggi il “Giorno dell’Oggi”, un giorno dedicato a toccare la Terra, a toccare il cielo, a toccare gli alberi, e a toccare la pace che ci si offre proprio nel momento presente.

Thich Nhat Hanh, Toccare la pace

lunedì 18 novembre 2013

# Dolorosa confusione




 imm. da riflessidacqua.altervista.org/





Piansi lacrime amare, arrendendomi per un po’ alla paura e alla dolorosa confusione, ma poi cominciai pian piano a calmarmi, mentre Jamie mi accarezzava il collo e la schiena, offrendomi il conforto del suo petto ampio e caldo. Lentamente smisi di singhiozzare, la testa appoggiata alla sua spalla. Ecco perché è così bravo con i cavalli, pensai oscuramente, sentendo il contatto delle sue dita delicate dietro le orecchie e ascoltando l’incomprensibile cantilena che mi sussurrava.
Se fossi un cavallo, mi lascerei condurre ovunque, da lui."

La Straniera Diana Gabaldon

domenica 17 novembre 2013

#Zavorra



 
 imm. da benvenutoalmiocuore.myblog.it/media/02/02/2915025012.jpg



Liberatevi della zavorra, uomini! Lasciate che l'imbarcazione della vostra vita sia leggera, carica soltanto di quello di cui avete bisogno: una casa accogliente e qualche semplice piacere, un paio di amici degni di questo nome, qualcuno da amare e che vi ami, un gatto, un cane, e una o due pipe, cibo e indumenti a sufficienza e da bere in abbondanza, perché la sete è una compagna pericolosa.
La barca sarà più facile da governare, e non sarà tanto soggetta a capovolgimenti, e se si capovolgerà non sarà così grave.

  Jerome K. Jerome,  Tre uomini in barca.

sabato 16 novembre 2013

#Ciascuno di noi...




 imm. da sphotos.ak.fbcdn.net
 
Ciascuno di noi all'inizio è un intero, un'immagine netta, un pezzo unico. Poi succede qualcosa che ci crepa, ci scuote. Ci lascia sconnessi, strappati, scheggiati. Alcuni di noi finiscono in centinaia di pezzi, alcuni migliaia, qualcuno ben riconoscibile, altri tutti uguali.
  Poi arriva qualcuno che ricompone un angolo o restituisce un frammento perduto. Il processo è noioso, doloroso e privo di scorciatoie. Anche quelle che lo sembrano in realtà non lo sono affatto. Ma in qualche modo mentre ci allontaniamo dal luogo del disastro - e dal relitto - intere zone cominciano a prendere forma, e distinguiamo già una vaga immagine.
Ci fermiamo un momento, sorpresi. Chissa'...forse...magari. E' rischioso per tutti e due.
Tu devi ricreare un'immagine che non conosci e io devo confidare che tu ci riesca.

  Charles Martin, Le parole tra di noi

sabato 9 novembre 2013

#Accademiadeisensi: se(t)te ne stai con noi...


 Chi ci segue già da tempo probabilmente sa che l'Accademia dei Sensi celebra ogni anno due date importanti per la sua storia.
 Il 17 aprile 2007 i pionieri dell'Accademia si dichiararono riuniti sotto il nome magico, dando avvio ad un'avventura che li portò il 9 novembre dello stesso anno a costituirsi in associazione culturale. Tra questi due atti e comunque con intense attività fino a Capodanno si concluse il periodo di incubazione.
 Dal 2008 il ciclo dell'anno accademico coincideva con quello dell'anno solare, fino al quinto, che iniziò il primo settembre 2011 per terminare il 31 agosto del successivo. E così ancora oggi, permettendo di inaugurare ogni anno accademico nuovo nel giorno dell'anniversario della costituzione dell'associazione Accademia dei Sensi.
 Celebriamo oggi l'avvio di un anno accademico denso di attività, alcuna delle quali già arrivata al termine del primo ciclo. Questo è il caso di LibroForum, il gruppo di lettura ispirato alle origini, quando gli Accademici si ritrovavano per leggere insieme poesia e prosa, che già aveva conosciuto una forma particolarmente caratterizzante con le letture coordinate da Silvio Siber, la più memorabile delle quali fu certamente La secchia rapita di Alessandro Tassoni, e che tra settembre e ottobre si è lasciato guidare da Alessandro Toppi e Antonio Russo De Vivo tra le lettere del male, con Puskin, De Sade, D'Arzo (in due parti), Moravia, Nove, Fenoglio, Parise e Ortese (in due parti).
 Altra continua dall'anno precedente, come il Laboratorio teatrale tenuto da Nadia Scorzin, che sta preparando con la compagnia di turno Finalmente soli, radiodramma che si annuncia non meno interessante di  Profondo giallo.
 In corso è Arte e mito di Sibilla De Cumana, che mercoledì scorso ha avuto il suo esordio con Amore e Psiche, il mito raccontato con parole, immagini e riflessioni.
 Già da settembre sono in corso le Lezioni di Fernando, progetto esterno cui collaboriamo per la propagazione per radioweb e partecipiamo attivamente.
 Avremo Ezio con il Laboratorio di lettura, un altro ciclo del LibroForum con Antonio e Alessandro, ancora Nadia con un'altra commedia, Monica Yellnikov che ci parlerà de I linguaggi dell'arte contemporanea e altro ancora.
 Seguiteci sempre e... accendete i vostri sensi!

© 2013 Accademia dei Sensi - Licenza CC BY-NC-ND 3.0

#MiSon #GuardatoNegli #Occhi

http://external.ak.fbcdn.net


E allora mi sono guardato negli occhi.
Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo.
Dicono che, immergendosi allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l'ultimo Altro, anzi l'unico e vero Sestesso.


  Elsa Morante, Aracoeli

venerdì 8 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti


Esergo di Manlio Lo Presti

Per ascoltare occorre tacere. Non soltanto attenersi ad un silenzio fisico che
non interrompa il discorso altrui, ma a un silenzio interiore , ossia un
atteggiamento tutto rivolto ad accogliere la parola altrui.


G. POZZI, Tacet, Adelphi, 2013, pag. 20


http://www.rodoni.ch/busoni/padregiovanni.html

#QuelleComeMe #Regalano #Sogni di Alda Merini



 imm. da img215.imageshack.us/i

Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.
Quelle come me donano l’Anima,
perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,
pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano,
tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.
Quelle come me quando amano, amano per sempre.
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero.
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima.
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio,
non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza.
Quelle come me passano inosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto...

  Alda Merini

giovedì 7 novembre 2013

#LaPropia #Storia

 
http://static.pourfemme.it/ donna-sola.jpg

 Non c'è altro modo di trovare la propria storia, se non perdi il respiro, costi quel che costi.
Voleva che tutti i suoi sogni non volassero via come coriandoli, prima ancora di diventare progetti.
Si sarebbe sentita in colpa, ne avrebbe avuto nostalgia e non c'è nostalgia maggiore di ciò che non è mai stato.
La nostalgia del futuro.


  Alessandro D'Avenia, Cose che nessuno sa.

mercoledì 6 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti


Esergo di Manlio Lo Presti

Può l'industria darsi dei fini?
Si trovano questi semplicemente nell'indice dei profitti?
...
La fabbrica di Ivrea, pur agendo in un mezzo economico e accettandone le regole, ha rivolto i suoi fini e le sue maggiori preoccupazioni alla elevazione materiale, culturale, sociale del luogo ove fu chiamata ad operare avviando quella regione verso un tipo di comunità nuova.

A. OLIVETTI, Ai Lavoratori, Comunità, 2013, pag. 28-29




Adriano Olivetti

#Frasi #DalLibro:La Cripta dei Cappuccini di Joseph Roth


http://1.bp.blogspot.com/
 La variopinta allegrezza della città capitale e residenza imperiale si nutriva molto chiaramente - mio padre l'aveva detto tante volte - del tragico amore dei paesi della Corona per l'Austria: tragico, perché eternamente non ricambiato. Gli zigani della puszta, gli huculi subcarpatici, i vetturini ebrei della Galizia, i miei parenti stessi, i caldarrostai sloveni di Sipolje, i piantatori di tabacco svevi della Bàcska, gli allevatori di cavalli della steppa, i sibersna osmanici, quelli della Bosnia-Erzegovina, i mercanti di cavalli della Hanà in Moravia, i tessitori dei Monti Metalliferi, i mugnai e i mercanti di corallo della Podolia, tutti costoro erano i munifici sostentatori dell'Austria; quanto più poveri, tanto più munifici. Tanta pena c'era voluta, tanto dolore, spontaneamente offerti quasi fosse cosa naturale, perché il centro della monarchia avesse fama nel mondo di patria del bel garbo, della letizia, della genialità. La grazia di cui godevamo cresceva e fioriva, ma il suo terreno era ingrassato dal dolore e dal lutto. 


Joseph Roth - La Cripta dei Cappuccini

martedì 5 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti


Esergo di Manlio Lo Presti

Il conoscere se stessi è temperanza.
PLATONE, Alcibiade maggiore, 133 G, Rusconi, 1995, pag. 67




La Temperanza

#MadreAl #Bando #dell'umanità

 
 imm. da dondialetto.it/public/upload/Mamma_con_bimbo.




Impressionante contrasto: gli uomini avevano punito la sua colpa con una condanna che metteva quella madre al bando dell'umanita' civile, e il cielo l'aveva ripagata con una creatura adorabile. Su quel petto stesso, sul quale gli uomini avevano inchiodato il segno dell'infamia, Iddio aveva deposto uno dei suoi angeli.

  Nathaniel Hawthorne - La lettera scarlatta

lunedì 4 novembre 2013

#Occhidiuna #Donna




 imm. da simonaoberhammer.com


L’intelligenza negli occhi di una donna è più seducente di qualsiasi altra parte del suo corpo, per quanto scoperta sia...

  Howard Jacobson - Un amore perfetto

domenica 3 novembre 2013

#Tendenza a #Fantasticare



 
https://lh5.googleusercontent.com/



Abbiamo sempre la tendenza a fantasticare sulle cose che non esistono, senza vedere le grandi lezioni che si rivelano ai nostri occhi.

  Paulo Coelho, Il Cammino di Santiago

sabato 2 novembre 2013

#Labirinto e #Via #d'uscita

http://www.spain.info/export/sites/spaininfo/comun/galeria

  Chi entra in un labirinto sa che esiste una via d’uscita, ma non sa quale delle molte vie che gli si aprono innanzi di volta in volta vi conduca. Procede a tentoni. Quando trova una via bloccata torna indietro e ne prende un’altra. Talora la via che sembra più facile non è la più giusta; talora, quando crede di essere più vicino alla meta, ne è più lontano, e basta un passo falso per tornare al punto di partenza. Bisogna avere molta pazienza, non lasciarsi mai illudere dalle apparenze, fare, come si dice, un passo per volta, e di fronte ai bivi, quando non si è in grado di calcolare la ragione della scelta, ma si è costretti a rischiare, essere sempre pronti a tornare indietro… Non ci si butti mai a capofitto nell’azione, che non si subisca passivamente la situazione, che si coordinino le azioni, che si facciano scelte ragionate, che ci si propongano, a titolo d’ipotesi, mete intermedie, salvo a correggere l’itinerario durante il percorso, ad adattare i mezzi al fine, a riconoscere le vie sbagliate e ad abbandonarle una volta riconosciute.

Norberto Bobbio, Autobiografia

venerdì 1 novembre 2013

Esergo di Manlio Lo Presti


Esergo di Manlio Lo Presti

L'armonia invisibile è più forte di quella invisibile
(Eraclito)

in: HANDKE, La storia della matita, Guanda, 1992, pag. 244



Armonia del sistema tolemaico


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