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sabato 30 giugno 2012

#MonteAmiata #Toscana


http://it.wikipedia.org/wiki/File:SIR_Cono_vulcanico_Monte_Amiata.jpg

l Monte Amiata, massiccio della Toscana, mostra il suo profilo dolce ma austero anche a grande distanza. Nelle giornate serene lo si scorge dalle colline del Chianti, dalla Maremma e da chi viaggia nel mar Tirreno, dai monti laziali, dalle acque tranquille del laghi Trasimeno e Bolsena. Un profilo netto, forte, che emerge, alla stregua di una ciclopica cattedrale, dalla vasta superficie delle dolci colline toscane.
Immerso e inserito nella Toscana classica, con l'Umbria e la Tuscia laziale a due passi, l'Amiata è rimasto per millenni un territorio con proprie autonome prerogative geologiche, storiche e paesaggistiche. Le rigogliose faggete, le rocce dalle forme inconsuete, le ricche e fresche sorgenti, le miniere (oggi relegate a museo) e una stentata agricoltura montana hanno dato a chi vive sulle pendici della montagna la coscienza di un'orgogliosa diversità.


http://postecode.com/code.php?code=53025&country=italy
  
I cicli della storia e dell'arte hanno lambito e variamente interessato nei secoli, l'Amiata. Ma nè gli Etruschi, nè i Romani, nè i Longobardi nè gli imperatori d'occidente, nè le storiche Repubbliche di Siena e di Firenze, nè la vivace modernità della vicina Grosseto, sono mai riusciti ad alterare lo spirito, il carattere, la magia della montagna amiatina, che ha reso simbiotico il rapporto tra natura, paesaggio ed opera dell'uomo.
Nei secoli, l'Amiata ha conosciuto e forgiato un'economia a misura d'uomo e di natura, utilizzando le risorse presenti in varia misura, dai pascoli delle colline e delle valli ai doni della grande foresta montana e ai prodotti di un prezioso artigianato locale, in un percorso di grande respiro sociale, artistico e ambientale. E' lo stesso itinerario che proponiamo in queste pagine, senza tralasciare la comodità rappresentata (per il turista di oggi) dal territorio dell'Amiata, assai vicino e baricentrico rispetto ai grandi centri storico-artistici e paesistici della Toscana e dell'Umbria.


fonte web: http://www.webamiata.it/homepage.htm


#MonteCervino #Valle D'Aosta

http://www.paesionline.it/valtournenche/foto_dettaglio.asp?filename=6435_valtournenche_il_monte_cervino_innevato

  Il Cervino è tra le più belle e singolari montagne delle Alpi. La maestosità dei suoi 4.478 m, la sua forma a piramide e la posizione, isolata rispetto alle montagne circostanti, lo rendono uno spettacolo davvero irresistibile.
Al Cervino sono legate la storia dell’alpinismo, delle spedizioni di soccorso in alta montagna e degli sport invernali.
Ogni anno è meta di migliaia di scalatori e appassionati escursionisti, ma soprattutto dei suoi innumerevoli amanti che l’hanno elevata a montagna per eccellenza.


http://www.summitpost.org/matterhorn-monte-cervino/296964

Informazioni generali

Il Cervino si trova al confine tra Italia e Svizzera.
Appartiene al gruppo delle Alpi Pennine, una sezione delle Alpi centrali 
Le sue pendici ospitano il paese di Breuil-Cervinia  sul versante italiano e e Zermatt   sul versante svizzero.
Matterhorn è il suo nome tedesco, Mont Cervin il suo nome francese.
La sua vetta fu conquistata per la prima volta nel 1865.

Attivita'

La valle del Cervino è un posto magnifico per moltissime attività sia invernali che estive. Lo sci viene praticato tutto l’anno, ma non è certo l’unica attrazione.

fonbte web:  http://www.cervino.it/

#Italy #Villa Carlotta #Tremezzo

http://blog.altolario.info/turismo/piu-di-171-mila-persone-nel-2010-hanno-visitato-villa-carlotta-il-70-sono-stranieri/
Villa Carlotta a Tremezzo,  venne commissionata alla fine del 1600 dal marchese Giorgio Clerici in una conca naturale tra lago e montagne: sorse così un edificio imponente, ma sobrio, circondato da un giardino all'italiana con statue, scalee e fontane. Ma fu con Gian Battista Sommariva, il successivo proprietario, che la villa toccò il sommo dello splendore; egli infatti volle che parte del giardino fosse trasformato in un parco romantico e che la dimora venisse impreziosita con quei capolavori di artisti quali Canova, Thorvaldsen, Hayez che fanno ancora oggi della villa uno dei templi dell'arte ottocentesca.

http://explow.com/villa_carlotta
 Alla metà del XIX secolo la proprietà venne donata dalla principessa Marianna di Nassau alla figlia Carlotta in occasione delle sue nozze con Giorgio II, duca di Sachsen-Meiningen; quest'ultimo, appassionato botanico, si prodigò per lo sviluppo e l'arricchimento del vasto giardino paesaggistico, oggi di grande pregio storico e ambientale. Il parco di villa Carlotta è celebre per la stupefacente fioritura primaverile dei rododendri e delle azalee in oltre 150 varietà, ma ogni periodo dell'anno è adatto per una visita: in un itinerario tra antichi esemplari di camelie, cedri e sequoie secolari, platani immensi e essenze esotiche si susseguono infatti sorprendenti incontri: il giardino roccioso, la valle delle felci, il bosco dei rododendri, il giardino dei bambù, il museo degli attrezzi agricoli e straordinari panorami. Da oltre 10 anni, la villa ospita ogni venerdì sera, da luglio a settembre, una rassegna internazionale di musica da camera


Tremezzo (Co)
fonte web: http://www.menaggio.com/new/lista2.php?padre1=8

#VetrineFirenze Sutor Mantellassi Via della Vigna - 27 giugno 2012

L'uomo ecologico.... verde anche nelle scarpe!

#VetrineFirenze, Sarà, Via della Spada, 25 giugno 2012

Un negozio di abiti premaman straordi. Eleganza, leggerezza, stile. Una "quasi mamma" che si sente a suo agio in ogni occasione.

#VetrineFirenze Andrea Sassi Via della Vigna - 27 giugno 2012


#VetrineFirenze Happy Jack Via della Vigna - 27 giugno 2012




#VetrineFirenze, ottod'Ame, 25 giugno 2012


#VetrineFirenze Valli Via della Vigna - 27 giugno 2012

Un negozio storico di Firenze, nel quale colpisce l'abilità dei vetrinisti nel posizionare, con poche spille,  stoffe in guisa di abiti.

#VetrineFirenze In Seta Via della Vigna - 27 giugno 2012


venerdì 29 giugno 2012

#Podcast: Elisa - Ricordo





di Elisa
Musica: F. Chopin Notturno
Immagine: Stefano Icardi Ottobre sulle rive del Belbo

#Can Can: Le Origini



http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/11/18/foto/can_can_il_nuovo_record_del_moulin_rouge-9233867/1/

Le origini del can-can (il cui nome deriva forse dalla storpiatura della  parola francese "scandal"sono piuttosto incerte. Molto probabilmente il più famoso ballo deriva dalla quadriglia, inventato nel 1850  dalla ballerina vedette del "Bal Mabille".
Si sostiene, inoltre, che il can-can, in gran parte di origine popolare, derivi dall'usanza delle lavandaie   di Montmartre di mostrare, ogni domenica, le gonne per le strade del quartiere.
Il compositore Jacques Offenbach  scrisse famosi can-can per operette, il più celebre dei quali è quello del Galop infernal, nell'operetta Orfeo al'inferno  del 1858. 

http://tamburoriparato.blogspot.it/2012/01/sempre-piu-ballerine.html 
 l ballo era caratterizzato dall'esibizione delle ballerine che, schierate in fila l'una a fianco dell'altra, al tempo di una musica molto veloce e ritmata alzavano ritmicamente le gambe: durante questo movimento esse si scoprivano parzialmente, emergendo dalle lunghe e ampie gonne e sottogonne in uso all'epoca, suscitando l'entusiasmo degli spettatori, che spesso accompagnavano il ritmo battendo le mani.
Nel dettaglio il movimento del can-can si compone di una sequenza di quattro passi che si ripetono: le ballerine saltellano sul posto, nel primo e nel terzo passo toccano terra con ambo i piedi, nel secondo e nel quarto invece con un piede solo, slanciando l'altra gamba verso l'alto: il primo slancio si effettua a gamba piegata, sollevando il ginocchio, il secondo invece a gamba tesa.
Tutte le mosse, appena citate, sono state inventate dalla ballerina francese Louise Weber, detta la Goulue, difatti, questo è lo stile del can-can del Moulin Rouge.
Attualmente continua a curare versioni che utilizzano nuove tecnologie digitali, ma conservano la struttura di base

fonte web: 
http://it.wikipedia.org/wiki/Can-can

#Podcast: Ezio Falcomer - La sombra del viento


Carlo Ruiz Zafón
La sombra del viento
(El cementerio del los libros olvidados)
L’ombra del vento
(Il cimitero dei libri dimenticati)

#VetrineFirenze Coppini Via della Vigna - 27 giugno 2012

Gioielli, orologi.

#VetrineFirenze Principe, Via delle Belle Donne, 25 giugno 2012

Una delle 5 vetrine di Principe. Due dedicate all'uomo, due alla donna e uno ai bimbi. Nell'ingresso al negozio molti generi vari. Con calma vedrete tutto.

#VetrineFirenze, Giotto, Via della Spada, 25 giugno 2012

Biancheria

#VetrineFirenze, Via della Spada, 25 giugno 2012

Non si legge l'ìnsegna

giovedì 28 giugno 2012

#Fiori #Hibiscus Palustris #Foto Di Bernardo Braccini

http://www.accademiadeisensi.com/fiori/206%20HIBISCUS%20PALUSTRIS%20BIANCO.jpg

l'Ibisco per la bellezza del suo fiore sorretto da degli steli molto esili e per la sua breve durata è stato da sempre considerato il simbolo fugace della bellezza.
Nel linguaggio ottocentesco donare un fiore di Ibisco alla persona amata significava dire "tu sei bella".
In particolare se si donava un ibisco a fiore bianco doppio le si diceva "tu sei leale" mentre se si donava un Ibisco rosso sangue voleva dire "mi hai ferito nel più profondo del cuore.

fonte web: http://www.elicriso.it/it/linguaggio_fiori/hibiscus/

#Cascate Dell' Orrido: Bellano





http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187837-d1165447-Reviews-Villa_Monastero-Varenna_Lake_Como_Lombardy.html

Dal punto di vista naturalistico Bellano vi lascerà senza parole con l’Orrido.
Si tratta di una gola naturale creata dal fiume Pioverna le cui acque hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive cavità nella roccia.
Probabilmente l' origine dell'Orrido risale a quindici-ventimila anni fa , quando, al termine dell'Era Glaciale, le acque di fusione dei ghiacci presero a scorrere vorticose, aprendosi la strada verso valle.
Lentamente il Pioverna, il torrente che percorre buona parte della Valsassina, scolpì il fondovalle per poi iniziare a scavarsi un solco sempre più stretto e profondo che da Taceno giunge in prossimità del lago.
La corsa delle acque doveva probabilmente finire con un'alta cascata che piombava da un gradino roccioso.
Lentamente l'azione erosiva delle acque ha scavato il gradino facendo arretrare la cascata e lasciando la stretta gola dell'Orrido.
Le potenzialità della forza motrice delle acque del Pioverna furono sfruttate in passato per la lavorazione del ferro e per gli stabilimenti tessili, attualmente resta in funzione una piccola centrale idroelettrica.


http://www.comune.bellano.lc.it/home.jhtml

 È possibile visitare una parte dell'Orrido percorrendo emozionanti passerelle che si inoltrano nella spaccatura delle rocce sfidando il turbinio delle spumeggianti cascate.
Man mano che ci si inoltra tra le rupi, il fragore delle acque cresce, fino a diventare quasi assordante. Passo dopo passo, vi sembrerà di camminare dentro una cattedrale a cielo aperto e allora grande saranno lo stupore e la meraviglia.
l'Orrido di Bellano acquistò particolare fama a partire dal 1700, grazie alle poesie composte dal poeta e letterato bellanese Sigismondo Boldoni, affascinato da questo
"Orrore di un'orrenda orrendezza".
Da allora, ed in particolare nell' '800, poeti, artisti e letterati, ma anche semplici viaggiatori e curiosi fecero tappa a Bellano per visitare questo monumento naturale.
La dimensione fantastica e inquietante dell'Orrido ha ispirato nei secoli passati numerose tradizioni e leggende. 




http://www.albergogrigna.it/it/surroundings/Da-non-perdere.html 
 
Negli strapiombi disegnati dal Pioverna si dice sia sepolto Taino un intrepido guerriero che accumulò durante la sua vita inestimabili ricchezze sottratte ai nemici. Dopo la sua morte, i compagni cercarono un luogo dove seppellirlo con tutte le sue ricchezze, in modo che nessuno potesse mai trovarlo. Deviarono il corso del Pioverna, calarono il corpo in una cavità al centro del torrente, coprendo con un enorme masso la tomba del capo. Poi le acque tornarono a scorrere nel loro letto, nascondendo per sempre il segreto di Taino


la Ca' del Diavol

.
http://www.icsbellano.org/territorio/bellano/orrido.htm


All’entrata dell’Orrido incontriamo “La Cà del Diavol”, una bizzarra torre di quattro piani a base esagonale costruita su uno sperone di roccia.
Non si sa quando venne costruita e quale fosse la sua funzione, per questo l'inquietante costruzione è avvolta nella leggenda


http://www.icsbellano.org/territorio/bellano/orrido.htm

Il suo nome è legato alle figure mitologiche, fra cui si riconosce un satiro, che decorano la facciata dell’ultimo piano e che evocano nella mente delle persone antiche paure di diavoli e streghe.


 fonte web: http://www.icsbellano.org/territorio/bellano/orrido.htm

Bellano - LC- Lombardia

#VetrineFirenze - Max e Co. , 20 giugno 2012 - #Pitti


#VetrineFirenze Retrouver, Via delle Belle Donne, 25 giugno 2012


Questo negozio offre vetrine sempre nuove. Direi che questa non è la migliore, ma seguiteci e avrete modo di apprezzare lo stile e la qualità.

#VetrineFirenze - Raspini , 20 giugno 2012 - #Pitti



Ma esattamente... di cosa si tratta?

mercoledì 27 giugno 2012

#Musica: Corso Estivo città di Mezzago

http://chitarraedintorni.blogspot.com
 Blog Chitarra e Dintorni: Nuove Musiche: Corso Estivo città di Mezzago: Corso Estivo città di Mezzago 6-8 luglio  Corso di approfondimento (adulti e ragazzi dai 14 anni con esperienze musicali) 9 -1...

#Arte e #cultura: La persona sbagliata

http://bcobalto.blogspot.com
 Blu Cobalto: La persona sbagliata: Arthur Berzinsh Pensandoci bene, in tutto ciò che vediamo, viviamo intensamente, ascoltiamo e pensiamo non esiste una persona giusta per...

#VetrineFirenze - Le Silla, 20 giugno 2012 - #Pitti

Le scarpe con gli strass attiravano molte persone.

#Graphic: Lucho su "Antitempo" a Crack!

http://luchoboogiegraphic.blogspot.com
 LuchoBoogieGraphic: Lucho su "Antitempo" a Crack!: Continua la "Tetralogia Del Disagio". Opera dal retrogusto Wagneriano. La troverete su "Antitempo", rivista di giovani e gagliardi milane...

#Arte e #cultura: REALTA' PARALLELE

http://movimentocontaminarte.blogspot.com
 ContaminArte: REALTA' PARALLELE: ROMA GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA FINO AL 22 LUGLIO 2012 ALBERTO DI FABIO pittore abbruzzese, apprezzato e conosciuto negli stati ...

#VetrineFirenze - Miu Miu, 20 giugno 2012 - #Pitti

Un negozio enorme.

#VetrineFirenze - Miss Sixty, 20 giugno 2012 - #Pitti

In evidenza un manichino seminudo.

martedì 26 giugno 2012

#Arte e #cultura: Le luci di New York di Saul Leiter

http://arteculturaok.blogspot.com
 ARTE CULTURA: Le luci di New York di Saul Leiter: Giovedì 21 giugno alle 18.30 inaugura, presso la Fondazione Forma per la Fotografia la mostra Le luci di New York di Saul Leiter . ...

#Musica: Pozzuoli Jazz festival

 ARTE CULTURA: Pozzuoli Jazz festival: Edizione 2012 | 3-14 luglio Il Pozzuoli Jazz festival si svolgerà nelle prime due settimane del mese di lug...

I #Marubi. #Scritti di #luce, Ismail #Kadaré, #Albania. Volto dei #Balcani, #fotografia, #dritëshkronja #citazione


A metà del secolo scorso [Ottocento], nel Nord dell’Albania, accadde un avvenimento incredibile. Pjetër Marubi, cittadino di Scutari (Shkodra), si dichiarò fotografo e, cosa più importante, fondò un atelier chiamandolo con un termine creato per la circostanza: dritëshkronja, “scritti di luce”.
Per Scutari, una delle città più illustri della penisola balcanica, dove i prodigi erano rari, si trattò di un fatto eccezionale, per almeno due motivi. In primo luogo Scutari, come tutta l’Albania, faceva parte dell’impero ottomano, territorio in cui, secondo la tradizione, la raffigurazione degli esseri umani continuava ad essere vietata; e, di conseguenza, la loro fotografia lo era ancora di più. Scutari, in secondo luogo, era situata nel cuore di una regione autenticamente epica. Là, nelle vicine montagne, e più lontano ancora, nelle Alpi del Nord, prendevano vita canti e leggende d’ispirazione omerica, e il loro intenso diffondersi occultava il crepuscolo che andava delinenandosi.

Così, dunque, l’arte più giovane del mondo, la fotografia, apparve su una terra antica, in un luogo unico al mondo, dove si elaborava ancora una poesia omerica.

E’ sufficiente, questo incontro singolare, a spiegare il magnetismo segreto, al limite del misterioso, che si sprigiona da queste lastre, questo stile, questa grandezza, questa profondità, quest’orizzonte cosmogonico e, soprattutto, questi legami tessuti tra la folla degli anonimi e i grandi di questo mondo, tra i signori e gli umili, l’eterno e l’effimero?

Tutti gli esordi conoscono l’ebbrezza, ma l’esordio di un’arte completamente nuova, nelle condizioni già descritte, è un fatto stupefacente. Uomini, panorami, ponti, edifici, strade, pianure, nuvole, sono “impressionati” a migliaia. Le lastre al bromuro d’argento hanno fissato innumerevoli volti, dal re alla ragazza di strada, dagli eroi, - fidanzati delle fate, portatori di stimmate divine, nati dalle leggende e fino ad allora invisibili – ai dimessi impiegati delle poste. Eccoli tutti messi alla prova, in particolare gli eroi che esistevano solo attraverso i libri e la tradizione orale. Si socchiuse allora il sicuro sipario dei loro sarcofaghi, apparvero in piena luce le loro rughe, la loro statura che si pretendeva gigantesca – chi poteva immaginare i loro vestiti e le loro armi! – quasi avesse del divino! Per la prima volta l’ombra della demistificazione calò sulle loro teste. Allora non arebbe destato sorpresa se il diabolico atelier Dritëshkronja Marubi fosse stato assalito e dato alle fiamme. Tuttavia non accadde nulla. Gli albanesi raccolsero la sfida degli “scritti di luce”.

(Ismail Kadaré, Albania. Volto dei Balcani. Scritti di luce dei fotografi Marubi, Torino, Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – Patrimoine Sans Frontiéres, Club Alpino Italiano, 1996, p. 11)

 (L’immagine sopra è tratta da:



#VetrineFirenze - Massimo Dutti, 20 giugno 2012- #Pitti




#VetrineFirenze Sisley, 20 giugno 2012- #Pitti




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