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lunedì 14 maggio 2012

#Racconti #Saggi #Taoisti #Parola di Carradore::

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Un principe, fine letterato, si stava facendo leggere un testo dal suo segretario personale. La lettura aveva luogo in una sala del primo piano, sotto un tetto di tegole arroventate dal sole. La finestra era spalancata. Nel cortile, un vecchio carratore riparava la ruota. Il mastro artigiano depose il martello, si asciugo' la fronte, sali la scala, entro nella sala e interruppe la lettura con queste parole.
- Che significano tutte queste chiacchere sul Dao?
- Taci ignorante! Sono le parole degli antichi saggi!
- Ma perchè, non sono più vivi?
- No sono morti da un pezzo.
- Quindi, signor mio, vi state bevendo la feccia della loro saggezza.
- Sarai tu ad aver bevuto, brutto cafone, ignorante della malora! Come osi importunarmi? Dammi subito una   spiegazione delle tue parole, o la tua testa finirà per caderti ai piedi!
Il carradore si fregò una contro l'altra le mani callose e disse:
- Bè, signore, volevo solo condividere con voi il frutto di una lunga esperienza. Se costruendo una ruota,  vado troppo piano, il lavoro risulta meno faticoso, però non è solido.Se vado troppo in fretta, il lavoro è più redditizio, però è abborracciato. Per cui devo trovare un giusto ritmo, in armonia con il Dao. Bisogna che la mano sia guidata dal cuore, e questo non si impara dalle paole. E non essendo riuscito a trasmettere l'arte a mio figlio, alla mia età sono ancora costretto a lavorare. Ciò che antichi saggi non sono riusciti a trasmettere da vivi è roba morta: ecco perchè dico che le parole che bevete sono la feccia del loro verbo!
Il principe offri un sedile al vechio carradore e prese un gran gusto a intrattenersi ogni giorno con lui, assaporando l'acqua sorgiva della sua saggezza che fluiva dall'insondabile caverna del Dao.

tratto da : Racconti dei saggi taoisti - Pascal Fauliot - L'ippocampo

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