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- Che significano tutte queste chiacchere sul Dao?
- Taci ignorante! Sono le parole degli antichi saggi!
- Ma perchè, non sono più vivi?
- No sono morti da un pezzo.
- Quindi, signor mio, vi state bevendo la feccia della loro saggezza.
- Sarai tu ad aver bevuto, brutto cafone, ignorante della malora! Come osi importunarmi? Dammi subito una spiegazione delle tue parole, o la tua testa finirà per caderti ai piedi!
Il carradore si fregò una contro l'altra le mani callose e disse:
- Bè, signore, volevo solo condividere con voi il frutto di una lunga esperienza. Se costruendo una ruota, vado troppo piano, il lavoro risulta meno faticoso, però non è solido.Se vado troppo in fretta, il lavoro è più redditizio, però è abborracciato. Per cui devo trovare un giusto ritmo, in armonia con il Dao. Bisogna che la mano sia guidata dal cuore, e questo non si impara dalle paole. E non essendo riuscito a trasmettere l'arte a mio figlio, alla mia età sono ancora costretto a lavorare. Ciò che antichi saggi non sono riusciti a trasmettere da vivi è roba morta: ecco perchè dico che le parole che bevete sono la feccia del loro verbo!
Il principe offri un sedile al vechio carradore e prese un gran gusto a intrattenersi ogni giorno con lui, assaporando l'acqua sorgiva della sua saggezza che fluiva dall'insondabile caverna del Dao.
tratto da : Racconti dei saggi taoisti - Pascal Fauliot - L'ippocampo
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